MDA, Zakes (propr. Zanemvula Kizito Gatyeni)
Scrittore, drammaturgo, regista, poeta e pittore sudafricano, nato a Herschel (Eastern Cape) il 6 ottobre 1948, M. è ormai uno dei principali modelli di riferimento del nuovo romanzo sudafricano grazie a una particolare declinazione del realismo magico di stampo latino-americano che lo ha reso straordinario interprete del postapartheid.
Dopo un’infanzia a Soweto (Johannesburg), raggiunse il padre esiliato nello Stato di Lesotho dove terminò gli studi. Nel 1980 iniziò un master negli Stati Uniti alla Ohio University e nel 1984 rientrò in Lesotho per una docenza accademica. Conseguì il dottorato presso la University of Cape Town e nel 1991 trascorse un anno al St. Chad’s College (University of Durham) con una borsa di studio per scrittori. Nel 1994 è rientrato in Sudafrica dove ha insegnato alla University of Witwatersrand per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Dal 2002 insegna letteratura e scrittura creativa alla Ohio University, alternando periodi in Sudafrica.
M. esordì negli anni Settanta con una serie di componimenti poetici pubblicati su varie riviste, tra cui la celebre «Staffrider»: la sua prima raccolta, Bits of Debris, è del 1986. Nel 1978 il dramma We shall sing for the fatherland (1973) gli fece guadagnare l’Amstel playwright of the year award e segnò l’inizio della sua pluripremiata carriera di drammaturgo. Tra le sue opere, rappresentate con successo ovunque, si segnalano The hill (1980) e The road (1982). M. è anche autore di un importante saggio sul teatro, When people play people. Development communication through theatre (1993), nel quale, cogliendo la lezione di Bertolt Brecht e unendola alle esperienze del sudafricano Dukuza ka Macu, teorizza il coinvolgimento del pubblico nell’opera, al fine di liberarne la creatività.
Dagli anni Novanta M. si è dedicato alla narrativa pubblicando più di dieci romanzi di grande impatto. Vincitore del M-Net book prize nel 1995 con Ways of dying (trad. it. Si può morire in tanti modi!, 2008), i cui protagonisti Toloki e Noria incarnano la complessità della transizione, M. si è aggiudicato il Commonwealth writers prize per la sezione africana con The heart of redness (2000; trad. it. Verranno dal mare, 2005), romanzo che intreccia la quotidianità di una cittadina rurale del Transkei con le vicende di cui il luogo fu teatro nel 1857 quando, a seguito della nota profezia della piccola Nongqawuse sull’arrivo dei bianchi, gli xhosa massacrarono il bestiame e distrussero i raccolti contribuendo alla propria disfatta tanto quanto l’arrivo dei colonizzatori. Realismo sociale, temi politici, folklore locale, magia, umorismo, riferimenti alla tradizione sudafricana e occidentale costituiscono materiali e modalità dei tessuti narrativi dei suoi romanzi. Particolare attenzione viene rivolta ai poveri e ai diseredati, alle loro sofferenze ed entusiasmi, ma anche alle facili mistificazioni annidate nei nazionalismi ideologici che conquistano le masse dentro e fuori dai confini del Sudafrica, come emerge in Cion (2007), in cui il protagonista del primo romanzo di M. viene ricollocato negli Stati Uniti e funge da tramite per una divagazione sugli schiavi fuggiaschi. M. è particolarmente sensibile alle tematiche di gender che traduce nella creazione letteraria di figure femminili forti nonostante l’ostracismo culturale e la misoginia. Tra le altre sue opere si segnalano The Madonna of the Excelsior (2002; trad. it. La Madonna di Excelsior, 2006), Black diamonds (2009), The sculptors of Mapungubwe (2012) e l’autobiografia Sometimes there is a void: memoirs of an outsider (2011).
Bibliografia: R. Barnard, On laughter, the grotesque, and the South African transition: Zakes Mda’s Ways of dying, «Novel», 2004, 37, 3, pp. 277-302; P. Ebewo, Satire. A shifting paradigm in Zakes Mda’s dramaturgy, «English Academy review», 2009, 26, 2, pp. 25-37; Ways of writing. Critical essays on Zakes Mda, ed. D. Bell, J.U. Jacobs, Scottsville 2009; G. Fincham, Dance of life. The novels of Zakes Mda in post-apartheid South Africa, Claremont 2011.