zaffiro
Pietra preziosa di colore azzurro chiaro, trasparente, descritta da Plinio (Nat. hist. XXXVI LXVII 2, XXXVII XXXIX 1, LIV 1), più volte nominata nelle Scritture (Ezec. 10,1; 28,13; Iob. 28,6; 16; Tob. 13,21; Cant. 5,14). Figura in due luoghi della Commedia, in rima (in un caso col denominale s'inzaffira). D. ne ricorda il colore nella descrizione dell'alba, all'inizio della seconda cantica: Dolce color d'orïental zaffiro, / che s'accoglieva nel sereno aspetto / del mezzo, puro infino al primo giro, / a li occhi miei ricominciò diletto, / tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta / che m'avea contristati li occhi e 'l petto (Pg I 13): quel colore " molto dilettevole a vedere " (Buti) insieme con la qualità delle immagini, il ritmo e il tono dei versi trascrive la ritrovata letizia dell'anima dantesca, ormai avviata a miglior cammino.
Quanto all'attributo oriental, nota il Daniello: " dice ‛ orientale ' per così meglio la finezza e la bontà sua dimostrarci, conciò sia che le gemme più preziose siano le orientali: onde il Petrarca ‛ Di cinque perle oriental colore ' ". Più specifica la glossa del Buti: " sono due specie di zaffiri: l'una si chiama l'orientale, perché si trova in Media, ch'è nell'oriente, e questa è melliore che l'altra e non traluce; l'altra si chiama per diversi nomi com'è di diversi luoghi ".
Il valore magico della pietra, messo in rilievo dai lapidari, è unanimemente richiamato dagl'interpreti a proposito del luogo del Paradiso in cui la Madonna viene presentata come uno z.: quella lira / onde si coronava il bel zaffiro / del quale il ciel più chiaro s'inzaffira (XXIII 101). L'Ottimo commenta la scelta dantesca rilevando che lo z. " il corpo dell'uomo rinverzica, i membri conserva integri, caccia la paura dall'uomo e fallo audace, rompe li toccati legami e libera li presi. Come si dice, molto vale a conservare pace; dalli incantatori molto è amata, però che per lei abbiamo li responsi... ". Si veda anche il Libro di Sydrac (a c. di A. Bartoli, Bologna 1868): " Zaffiro è molto santissima pietra e graziosa. Tutti zaffiri sono dalla parte di Dio virtudiosi e pieni di grazia... Chi zaffiro isguarda tutto bene gli aviene " (CCCCLVIII) e il Liber lapidum di Marbodo (Patrol. Lat. CLXXI).
Bibl. - A. Lavasseur, Les pierres précieuses dans la D.C., in " Revue des Études Italiennes " n. s., IV (1957) 31-100; E. Raimondi, Il Canto I del Purgatorio, in Lect. Scaligera II 9 e n. 1; V. Bertolucci Pizzorusso, Gli smeraldi di Beatrice, in " Studi Mediolatini e Volgari " XVII (1969).