ALBO, Yōseph
Nacque verso il 1380, a quanto pare, a Monreal (Spagna); morì verso il 1440. Filosofo e teologo, fu uno dei dottori ebrei che intervennero in rappresentanza dell'ebraismo alla disputa di Tortosa nel 1413-14. Scrisse il Sépher hā-‛Iqqārīm (Libro dei principi fondamentali), in cui cerca di determinare quali debbano considerarsi le credenze essenziali o gli articoli di fede dell'ebraismo. L'opera è divisa in quattro dissertazioni: la prima, che è quasi un'introduzione generale, tratta dei fondamenti di ogni religione, che, per l'A., sono l'esistenza di Dio, la divinità della legge, il premio e la pena. Nelle altre dissertazioni tratta partitamente di ciascuno di questi tre concetti e delle conseguenze che ne derivano. Viene così ad esporre un completo sistema della teologia ebraica, nel quale segue in parte Maimonide e in parte il proprio maestro Ḥasday Crescas. Frequentemente polemizza in quest'opera con la dottrina cristiana. Come Crescas, egli si distacca dall'intellettualismo dei filosofi ebrei più antichi, e pone il fine della vita umana nel perfezionamento, non tanto intellettuale, quanto morale e religioso.
Ed. princ. del Sépher hā-‛Iqqārīm: Soncino 1485; con commenti, Friburgo 1584; Venezia 1618. Trad. ted. di W. Schlesinger, Francoforte s. M. 1844.
Bibl.: Tänzer, Die Religionsphilosophie J. A's, 1896; Husik, A history of Mediaeval Jewish Philosophy, New York 1916, pp. 406-427.