YORK (Eburācum dei Latini; Caer Ebrauc dei Celti; A. T., 47-48) e Yorkshire
Città dell'Inghilterra nord-orientale, la principale della contea omonima, a circa 277 km. NNO. di Londra. Situata al centro di una larga depressione (Vale of York) che costituì per secoli la naturale via di comunicazione tra la Scozia e l'Inghilterra, alla sua posizione geografica la città deve l'importanza notevolissima cui assurse quale capitale civile, storica, e religiosa dell'Inghilterra nord-orientale. Il nucleo primitivo, sorto su modeste elevazioni alla confluenza del Foss con l'Ouse, in un punto di facile attraversamento, si sviluppò in seguito sulle due rive dei fiumi: la città antica, è compresa entro la cinta muraria, in gran parte conservata, e, con le sue strade strette e tortuose, le pittoresche case di legno, e gli artistici edifici, conserva un aspetto caratteristico e costituisce un centro turistico notevole. Al di là delle mura si estende in ogni direzione la città moderna, ricca di parchi e giardini, con strade spaziose e regolari. Capoluogo di una delle più importanti contee d'Inghilterra, porto fluviale, centro di un fertile distretto agricolo, York, per circa un millennio, sino all'epoca della rivoluzione industriale, fu considerata uno dei più attivi mercati dell'Inghilterra. In seguito alla divisione dello Yorkshire in 3 contee separate (ridings), la città perdette la posizione di capitale amministrativa, mentre l'importanza sempre crescente della zona industriale nello Yorkshire occidentale determinò il sorgere di numerosi centri che superarono di gran lunga, per popolazione ed importanza economica, l'antica capitale. Nel 1931 York era per numero di abitanti (84.818) l'ottava città dello York (v. sotto).
Importante nodo ferroviario per le comunicazioni tra la Scozia e l'Inghilterra, notevole centro strategico, la città conta inoltre numerose industrie, tra cui sono da ricordare in special modo le alimentari (lavorazione di carne suina, fabbriche di cioccolato e di conserve alimentari) e le metallurgiche (fabbriche di materiale ferroviario). Amministrativamente la città coi sobborghi forma una contea separata che si estende per una superficie di 15 kmq.
Monumenti. - L'attuale cattedrale fu costruita tra il 1225 e il 1470 con pianta a croce latina, sul luogo di un edificio romanico del quale restano avanzi nella cripta. Dapprima si costruì il transetto, nel più puro gotico primitivo; poi le navate, di larghezza e altezza insolite, in uno stile più ornato; il coro con la torre centrale e quella occidentale, furono le ultime parti compiute. All'esterno, i tratti più caratteristici sono la facciata occidentale, nella quale l'enorme finestra è fiancheggiata da due torri di proporzioni singolarmente aggraziate e l'alta torre centrale, solenne e imponente esempio di tardo gotico. All'interno, è singolare la profusione di vetrate, in gran parte dei secoli XIV e XV. Specialmente notevole è il gruppo delle cinque alte finestre archiacute nel transetto settentrionale, dette "le cinque sorelle", con squisite vetrate monocrome del secolo XIII, e l'immensa finestra curvilinea orientale del coro, con vetrata del sec. XV. Molte di queste vetrate dipinte sono prodotto locale, perché York fu per parecchi secoli centro di una famosa scuola di pittori su vetro.
Delle 23 altre chiese medievali superstiti, molte, nonostante restauri infelici e mutilazioni, presentano particolarità architettoniche interessanti e importanti resti di vetrate antiche. Speciale interesse hanno le vetrate del sec. XV nella chiesa d'Ognissanti.
L'abbazia di S. Maria, originariamente importante fondazione benedettina, è oggi in rovina: rimangono notevoli parti della chiesa, di bel disegno, in adorno stile gotico e vi è anche un imponente atrio con un bell'arco romanico. L'hospitium, oggi trasformato in museo archeologico, contiene una numerosa e importante raccolta di antichità romane trovate nei dintorni. Mattoni e laterizî romani in notevole quantità furono adoperati nella costruzione delle mura cittadine che sussistono in molta parte; opera e materiali romani sono chiaramente visibili nella "torre poligonale". Di due castelli medievali rimane solo una massiccia torre.
Storia. - Per quanto non nominata da Tacito nell'Agricola, è certo però che essa esistesse al tempo di quel governatore e che questi se ne servì come un punto d'appoggio nelle sue campagne nel nord dell'isola. Là fu stabilito il quartiere generale della legio IX Hispana. Un'iscrizione di Eburacum, che si riferisce a un soldato di questa legione, sembra datare, per la forma delle sue lettere, dal sec. I. Dopo che la IX Hispana fu distrutta sotto Adriano, essa fu sostituita a Eburacum dalla legio VI Victrix. La città era una colonia nel sec. II, colonia Eboracensis. Nelle iscrizioni si fa menzione di decurioni, di Seviri Augustales; vi si trova menzione del legato della provincia e di un legato della legione; come anche delle dediche alla provincia divinizzata e ai numina Augusti. Niente impedisce di pensare che la città sia stata un quartiere generale del legato sino dalla fine del sec. I. Settimio Severo morì a Eburacum. Dopo la riforma amministrativa compiuta da questo imperatore, Eburacum appartenne alla Britannia inferior; probabilmente essa ne fu la capitale. A Eburacum morì nel 306 Costanzo Cloro e suo figlio Costantino fu proclamato imperatore dall'esercito. Sparziano parla di un palatium a Eburacum che certamente avrà servito di residenza al governatore. Un praefectus legionis sextae sembra avervi avuto residenza sotto il basso impero. Diverse strade andavano a finire a Eburacum. Si possono tuttora vedere a York resti delle fortificazioni romane.
I Romani evacuarono York col resto della Britannia nel 410. Anche sotto i Sassoni, che la nominarono Eoferwic, ebbe grande importanza, e fu centro per la diffusione del cristianesimo (v. appresso). Nel 627 il re Edwin vi fu battezzato, e poco dopo Padlino fu consacrato primo arcivescovo di York. L'Inghilterra fu allora divisa in due provincie archiepiscopali, Canterbury e York, divisione che sussiste tuttora, con la precedenza all'arcivescovo di Canterbury. York fu capitale del regno omonimo degli Angli e poi come Jorvik di un regno danese. Nel sec. VIII fu uno dei maggiori centri di cultura dell'Europa, e Alcuino (735-804) vi fu magister scholarum. La città fu catturata dal sassone Harald Hardrada nel 1066, ma subito dopo vi si stabilirono i Normanni che vi eressero un castello; fu ripresa dai Sassoni che massacrarono il presidio, onde Guglielmo il Conquistatore, dopo essersene di nuovo impadronito, la incendiò. Più volte il parlamento inglese ebbe sede a York, e i re d'Inghilterra vi risiedevano spesso. Nella guerra civile York parteggiò per Carlo I, fu assediata dai parlamentari nel 1642 e si arrese nel 1644 dopo la battaglia di Marston Moor. La prima carta municipale è del tempo di Enrico II.
Il cristianesimo a York. - Il cristianesimo si diffuse nella regione di York grazie alla popolazione bretone che popolava il paese all'epoca del dominio romano: si trova infatti un vescovo bretone Eborio che partecipa al concilio di Arles (314). Ma quando nel sec. VI gli Anglosassoni pagani invasero il paese stabilendovi l'eptarchia, i cristiani bretoni si ritirarono nell'ovest (Galles) e il paese ripiombò nel paganesimo. Gregorio Magno mandò come missionario in Inghilterra il monaco Agostino, che fondò la sede primaziale di Canterbury mentre il suo compagno Paolino, recandosi a nord del paese, fondò nella Northumbria la sede episcopale di York, cui venne poi riconosciuta la dignità metropolitana per tutta l'Inghilterra settentrionale, con giurisdizione sui vescovi di Scozia.
L'importanza della sede crebbe all'epoca dell'invasione normanna che pose sulla cattedra eboracense molti arcivescovi di quella nazione i quali pretesero - con l'arcivescovo Turstano (morto nel 1140) - di sottrarsi all'obbedienza di Canterbury e assunsero in seguito il titolo di primati d' Inghilterra, ciò che persuase il primate cantuariense a fregiarsi del titolo di "Primas totius Angliae".
Due concilî furono tenuti a York: uno l'anno 1195, presieduto da Uberto di Canterbury come legato di papa Celestino III, dove furono emanati 12 canoni disciplinari, tra i quali la proibizione al clero di far dir messe per penitenza e la proibizione al diacono di battezzare e distribuire il corpo del Signore salvo il caso di estrema necessità. L'altro concilio fu tenuto nel 1367 sotto la presidenza dell'arcivescovo Giovanni Thoresby con l'assistenza dei suoi suffraganei. Vi furono emanati 10 canoni i quali proibivano, tra l'altro, di tenere mercati e giuochi nei cimiteri; e prescrivevano che le cause matrimoniali fossero giudicate solo da uomini periti nel diritto.
Gloria grande della chiesa di York fu avere dato i natali ad Alcuino che da giovinetto fu discepolo e poi divenne maestro (778) nella celebre scuola cattedrale, fondata già nel 676 dal vescovo Vilfrith, ma innalzata a grande splendore dal vescovo Egberto nel 735; ad essa era annessa una ricca biblioteca dove gli autori cristiani si trovavano accanto ai pagani. Alcuino la descrive nel suo poema sui vescovi e santi della chiesa di York.
Introdotta la riforma di Enrico VIII, dopo il cardinale Wolsey (morto nel 1530) cancelliere del re e Nicola Heath (morto nel 1579) cancelliere della regina Maria, entrambi arcivescovi di York, la sede divenne anglicana restando la seconda del regno per importanza e sede di un sinodo o assemblea di ecclesiastici assai meno importante della cantuariense.
Per i cattolici della regione fu costituito dalla Santa Sede nel 1688 un distretto dipendente dal vicariato spostolico d'Inghilterra. Gregorio XVI lo denominò (1840) districtus Eboracensis; ma Pio IX lo annullò, prima assorbendolo nella diocesi di Beverley (1850), poi dividendolo sulla linea del fiume Ouse tra le due diocesi di Leeds e di Middlesborough (1878).
Bibl.: Hübner, in Corp. Inscr. Lat., VII, pp. 61-62; F. Drake, Eboracum, or the History and Antiquities of the City of York, Londra 1736; J. Raine, York, ivi 1893; id., The Historians of the Church of York, voll. 3, ivi 1879-94; A. P. Purey-Cust, York Minister, ivi 1897; J. O. Bevan, The Towns of Roman Britain, ivi 1917; p. 56; Gordon Home, Roman York, ivi 1924; A. C. Brock, Cathedral Church of York, ivi 1931; York and its Buildings, in Country Life, 1932.
Lo Yorkshire.
Contea dell'Inghilterra nord-orientale, compresa tra le contee di Durham a N., Westmorland e Lanark ad O., Cester, Derby, Nottingham e Lincoln a S. Ad E., con uno sviluppo costiero di circa 170 km., si affaccia al Mare del Nord, dalla foce del Tees a quella del Humber, con coste alte, rocciose e ricche di falesie nella parte settentrionale (sino a Flamborough Head), basse e sabbiose nella meridionale.
Entro questi confini si estende la più vasta (15.749 kmq.) e una delle più popolose contee inglesi (4.389.465 ab.), che, dal punto di vista fisico e umano riassume in sé gli aspetti più tipici e caratteristici dell'Inghilterra. Fisicamente la contea si può dividere in tre regioni naturali ben definite che si susseguono da O. a E., con direzione approssimata NS. La più occidentale di esse è rappresentata dalla catena dei Pennini centromeridionali che raggiungono qui la massima ampiezza (50 km.) e altezze considerevoli (Mickle Fell, 865 m., Wernside, 805 m.). Costituita da calcare carbonico, ricoperta di marne e argille del Trias, tale catena che presenta, nel suo insieme, forme regolari molli e arrotondate con frequenti fenomeni carsici, specialmente nella parte centrale (Craven), scende con ripido declivio a occidente, mentre a oriente degrada dolcemente verso la larga depressione della valle di York. Questa, che nella parte centrale della contea si allinea per circa 100 km. parallelamente alla catena Pennina, costituisce a causa dei fertili terreni alluvionali che imponenti depositi glaciali ricoprono, la migliore regione agricola dello Yorkshire.
Ad E. della valle di York s'innalzano modeste elevazioni (North York Moors e Yorkshire Wolds: altitudine media 100 m.), costituite di terreni poco fertili (arenarie e argille) e scarsamente popolate.
I fiumi discendono in maggioranza dalla catena Pennina che attraversano con larghe valli pittoresche (dales) tra le quali assai note la Swale Dale, Wensley Dale, Wharfedale, Airedale; dall'unione dello Swale con l'Ure si fomm l'Ouse, il maggior fiume della contea, cui confluiscono numerosi corsi d'acqua (Derwent, Nidd, Don, Foss).
Nella parte centro-orientale della regione il clima mite, le modeste precipitazioni (dai 650 ai 750 mm.) e il suolo fertile sono assai favorevoli all'agricoltura. Si coltivano cereali (grano, orzo, avena), patate, rape, barbabietole e ortaggi, questi ultimi specialmente nella valle di York. Con la regione centro-orientale a carattere prevalentemente agricolo, è in netto contrasto la parte occidentale che per la presenza di condizioni favorevolissime ha visto sorgere uno dei più grandiosi complessi industriali dell'Inghilterra. Ai piedi e sulle pendici orientali dei Pennini meridionali si estende per circa 2000 kmq. il maggior giacimento carbonifero inglese, che, oltre ad alimentare una notevolissima esportazione, permise lo sviluppo delle due maggiori industrie della contea: la metallurgica e la laniera. Quest'ultima, favorita dall'abbondanza delle acque, ha come maggiori centri Leeds e Bradford, i due più importanti mercati lanieri inglesi, e inoltre Hudderfield, Halifax, Dewsbury, Keighley, Wakefield, specializzati in lavori di filatura, cardatura, tessitura e confezione della lana.
In prossimità del maggior centro minerario (Barnsley) si è sviluppata l'industria metallurgica e meccanica; grandiose officine, concentrate in special modo nella valle del Don, producono i più svariati articoli in ferro e acciaio, quali: armi, utensili varî e macchinarî per tessiture a Sheffield; materiale ferroviario a Doncaster (officine della Great Northen Railway); acciai speciali a Rotherham, ecc. Nel 1931 lo Yorkshire contava complessivamente 4.389.465 ab. (658.892 nel 1801; 3.275.832 nel 1891), raggruppati in maggioranza nella zona industriale, nella quale si raggiungono densità superiori ai 2000 ab. per kmq.
Amministrativamente lo Yorkshire si divide in tre separate circoscrizioni: East Riding (3055 kmq.; capoluogo Beverley con 12.257 ab.), North Riding (5512 kmq.; capoluogo Northallerton con 4787 ab.); West Riding (7187 kmq.; capoluogo Wakefield con 59.115 ab.). Centri più notevoli sono: Sheffield (511.742 ab.), Leeds (482.789 ab.), Hull (313.366 ab.), Bradford (298.041 ab.), Middlesborough (138.489 ab.) e Halifax (98.122 ab.).
Storia. - Fu occupata dai Romani, che vi eressero molti centri, fra cui Eburacum (York). Gli Angli la invasero nel sec. VI seguiti dai Danesi, e fece parte del regno sassone di Northumbria. Dopo la conquista normanna, a causa della resistenza degli abitanti sassoni, la regione fu devastata e rimase quasi inabitata per molti anni. Nei secoli XII-XIV fu spesso teatro delle lotte fra Scozzesi e Inglesi e delle guerre fra i re d'Inghilterra e i baroni ribelli. Roberto Bruce, l'eroe nazionale scozzese, nel 1318 distrusse Northallerton, Boroughbridge, Scarborough e Skipton. Nel 1399 Riccardo II fu assassinato nel castello di Pontefract nello Yorkshire. La battaglia di Stamford Bridge nel 1453 segna l'inizio della guerra delle Due Rose fra le due fazioni di York e Lancaster, guerra che si svolse in parte in questa regione. Quando Enrico VIII intraprese la soppressione dei monasteri, dei quali molti erano nello Yorkshire, la cosa vi destò vivo risentimento, e gli abitanti ebbero larga parte nella ribellione detta il Pilgrimage of Grace, capeggiata da Robert Aske. Il moto fu soppresso con feroce severità, e in seguito fu istituito a York il Consiglio del Nord, tribunale penale con competenza per giudicare delle ribellioni, congiure e atti di violenza commessi nel nord dell'Inghilterra, e anche con una certa giurisdizione civile. Il Parlamento Lungo lo abolì nel 1641. Nel 1569 vi fu un'altra ribellione nello Yorkshire e altre parti del nord per opera di varie grandi famiglie cattoliche per ottenere la liberazione di Maria Stuarda e il suo riconoscimento come erede di Elisabetta, ma fu facilmente domata.
Nella guerra civile lo Yorkshire fu diviso; nel 1643 tutta la regione era in mano dei realisti eccetto Hull, ma nel 1644 Fairfax ne conquistò una parte, e tutto il resto fu occupato dai parlamentari dopo la battaglia di Marston Moor. Nella ribellione giacobita del 1745 lo Yorkshire fu in prevalenza favorevole alla casa di Hannover e il principe Carlo Edoardo non vi trovò che scarsi appoggi.
Bibl.: T. Sheppard, Yorkshire. Past and Present, Londra 1912; Handbook for Yorkshire, edito da E. Stanford, ivi 1904.
La casa reale di York.
Lignaggio reale inglese fondato da Riccardo duca di York, pretendente alla corona in opposizione a Enrico VI. La pretesa fu potuta avanzare grazie al malgoverno di Margherita d'Angiò e dei suoi favoriti, ché effettivamente s'era spenta per prescrizione, avendo la casa di Lancaster regnato per tre generazioni. Ma era fondata genealogicamente, poiché il duca discendeva da Lionel, duca di Clarence, terzo figlio di Edoardo III, mentre la casa di Lancaster discendeva da Giovanni di Gaunt, fratello minore di Lionel: è vero che la discendenza era per via femminile, ma l'obiezione non poteva sollevarsi dopo che Edoardo III aveva avanzato pretese al trono di Francia, e d'altronde il duca di York discendeva da Edoardo III sia da parte paterna sia materna. La sua pretesa era anche favorita dall'accentramento di titoli e dominî ereditarî nelle sue mani, e dal suo imparentarsi, col matrimonio con Cecily Neville, con i potenti conti di Westmorland. Era stata soprattutto la grande popolarità acquistata da Enrico V con le sue vittorie francesi che aveva impedito per quarant'anni ogni invalidazione del debole diritto della casa di Lancaster.
Riccardo duca di York, dopo avere tentato con altri mezzi di porre rimedio alla debolezza del governo di Enrico VI, prese le armi contro i cattivi consiglieri di costui che erano anche i suoi nemici personali e infine in parlamento pretese come di diritto la corona; i lord suggerirono come compromesso, che venne accettato, di lasciar regnare Enrico fino alla morte, e di trasmettere poi la corona a Riccardo e ai suoi eredi. Ma l'atto fu ripudiato da Margherita d'Angiò e dai suoi seguaci, e il duca fu ucciso a Wakefield. Ma poco dopo suo figlio fu proclamato re a Londra col nome di Edoardo IV, e assicurò il trono con la vittoria di Towton (1471). Tuttavia i dissensi minavano la sua stessa famiglia; nel 1478 suo fratello Clarence fu messo a morte come traditore; successogli il figlio maggiore, Edoardo V, questi e il fratello, Riccardo duca di York, furono soppressi dallo zio, il duca di Gloucester, che regnò come Riccardo III. Ucciso questo alla battaglia di Bosworth, il conte di Richmond, proclamato re come Enrico VII, mantenne la sua promessa di sposare la figlia maggiore di Edoardo IV, unendo così le case di York e di Lancaster. A questo punto cessa la storia dinastica della casa di York, poiché i suoi titoli al trono si fusero con quelli della casa di Tudor. Rimasero tuttavia pretesti di rivolta. Il duca di Clarence aveva lasciato un figlio e una figlia, e se accusa di alto tradimento doveva estinguere il diritto del suo ramo, tale accusa valeva anche contro lo stesso Enrico VII. Sicché questi, subito dopo Bosworth, fece imprigionare nella Torre il figlio, Edoardo conte di Warwick, che, domata la rivolta di Lambert Simmel con la battaglia di Stoke (1487), languì nella prigione fino al 1499, in cui fu messo a morte per tentativo di evasione. La sorella del conte di Warwick, sposata a un gentiluomo gallese, sir Richard Pole, fu trattata con clemenza, creata contessa di Salisbury da Enrico VIII, che diede il titolo di lord Montague a suo figlio, e fece impartire accurata educazione a uno dei figli minori, Reginaldo, il futuro cardinale. Enrico VIII s'attendeva che costui impiegasse la sua abilità per sostenere di fronte all'Europa le ragioni del suo divorzio da Caterina d'Aragona; R. Pole, tuttavia, fu spinto dalla propria coscienza a sostenere il contrario, e finì col ribellarsi apertamente (v. pole, reginald). Enrico si sfogò con i parenti, facendo decapitare lord Montague e la vecchia contessa di Salisbury. Due nipoti del cardinale, Arthur e Edmund Pole, cospirarono sotto Elisabetta per mettere sul trono d'Inghilterra Maria Stuarda, e finirono i loro giorni nella Torre. Il discendente d'un altro ramo della casa di York, attraverso una delle sorelle di Edoardo IV, Edmund de la Pole, per un omicidio fuggì all'estero e fu consegnato da Filippo re di Castiglia con la promessa che egli avesse salva la vita; fu imprigionato nella Torre e fatto giustiziare da Enrico VIII sotto accusa d'avere corrisposto con il fratello Richard allora al servizio francese. Richard rimase in esilio, si chiamò conte di Suffolk, e morì alla battaglia di Pavia (1525).