YOHIMBINA
. Alcaloide estratto dalla radice della Corinanthe yohimbe, rubiacea africana. La sua formula sarebbe stata identificata con quella della quebrachina. Ha azione anestetica locale come la cocaina, ma più duratura. La yohimbina è poco tossica, ma irritante ed è midriatica senza però produrre perdita dell'accomodazione.
Dosi piccole eccitano l'intestino sia in sito, sia isolato; forti dosi lo paralizzano. Data per bocca o iniettata ipodermicamente, a dosi non troppo elevate, essa produce dilatazione vasale nella pelle, nelle mucose e specialmente negli organi genitali. Per quest'azione e per l'eccitamento che essa produrrebbe sul centro spinale dell'erezione questo alcaloide viene considerato come dotato di potere afrodisiaco, ma sembra che non aumenti né la produzione degli spermatozoi né il desiderio sessuale. Nell'uomo dosi terapeutiche non esercitano mai effetti sicuri tanto che molti attribuiscono a suggestione i risultati talvolta osservati. E stata proposta per diminuire la pressione abnormemente elevata, ma anche l'effetto ipotensivo non è costante. Dosi elevate possono provocare eccitamento psichico, congestione cerebrale, vertigini e anche paralisi respiratoria. Il cloridrato di yohimbina si somministra per bocca in soluzione all'1% alla dose di 5-10 gocce tre volte al giorno come afrodisiaco, nell'amenorrea, nelle forme di utero infantile, ecc.