YIDDISH
. Dialetto parlato dalla grande maggioranza degli Ebrei ashkenaziti (v. ashkĕnāzīm). Nel suo stadio più antico è uno dei dialetti del Mittelhochdeutsch, con alcuni elementi lessicali ebraici e neolatini. Con le correnti migratorie degli Ebrei tedeschi, che ebbero il loro culmine nel sec. XIV, esso si diffuse nell'Europa orientale, dove è fino ad oggi, nelle sue molteplici varietà, il mezzo corrente di espressione dei vasti aggruppamenti ebraici. In Germania invece la differenziazione linguistica degli Ebrei è andata scomparendo a partire dall'inizio del sec. XIX. Per contro, lo yiddish si è propagato in molte parti del mondo in seguito alle emigrazioni di Ebrei dell'Europa orientale. Per la letteratura yiddish, v. ebrei, XIII, pp. 372-73.
Bibl.: Per la vasta bibliogr. sullo yiddish, v. l'art. Jiddisch, in Encycl. Judaica, IX, Berlino 1932, coll. 112-117, e l'art. Jiddische Sprache, in Jüd. Lexikon, III, ivi 1929, coll. 269-278.