ARSLAN, Yerwant
Nacque a Karput (Armenia) il 23 maggio 1865 da nobile famiglia. All'età di quindici anni, desideroso di raggiungere l'Italia per dedicarsi meglio agli studi, abbandonò la sua terra, forse al seguito di una carovana di mercanti, diretta verso l'Europa. Assolti, infatti, con distinzione gli studi classici al Collegio Armeno di Venezia, l'A. s'iscrisse alla facoltà di medicina dell'Ateneo padovano, dove ebbe maestri, tra gli altri, A. De Giovanni e E. Bassini. Conseguita la laurea nel 1889, e comprendendo che ormai, dato il rapido sviluppo delle specializzazioni in Francia, in Germania ed in Austria, era necessario approfondire la sua preparazione medico-chirurgica, si recò a Parigi per dedicarsi alla specialità otorinolaringoiatrica, pressoché ignorata in Italia e priva di cultori nell'ambito veneto. A Parigi l'A. frequentò cliniche e ospedali e ascoltò le lezioni di insigni maestri, come J.-M. Charcot, J.-E. Pean, E. Roux.
Nel 1898 era di ritorno a Padova, divenuta ormai la sua città adottiva. Un anno dopo conseguì brillantemente la libera docenza e dal 1900 iniziò, in un'umile stanzetta dell'ospedale civile, la consulenza specialistica per le affezioni dell'orecchio, del naso e della gola. Più tardi nascerà il reparto otorinolaringoiatrico e gli verrà affidato l'incarico dell'insegnamento dell'otorinolaringoiatria, che per un certo periodo dividerà con F. Brunetti, e che terrà fino a poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, allorché gli succederà il figlio Michele.
L'A. fu uno tra i più valorosi pionieri nella lotta per l'affermazione della nuova disciplina come specialità autonoma. Morì a Padova il 21 maggio 1948.
Troppo lungo sarebbe vagliare la produzione scientifica dell'A., che assomma a ben 74 lavori originali. La chirurgia del setto nasale, preconizzata dal Langenbeck (1842), studiata dall'Adams (1875) e realizzata su larga scala dall'Asch (1890), trova nell'A. un valoroso continuatore, che si applica alla resezione sottomucosa di quell'organo. Pure la rinite pseudo-ozenatosa venne da lui studiata. Nell'otologia A. fu felice interventista: diffuse tecniche operatorie nuove (sempre immettendovi contributi originali), come l'atticoantrectomia, l'ossiculectomia attraverso il condotto, e partecipò all'identificazione di nuove sindromi, come l'otite iperplastica ("timpanosclerosi fibrosa o addensante" degli autori moderni). Inoltre, si interessò vivamente al trattamento delle stenosi laringo-tracheali e, sulla scia di Kirstein e di Killian, istituì un vero e proprio centro attrezzato per le tecniche tracheo-broncoscopiche. Di certo rilievo risultano i suoi lavori sulla laringite caseosa, sull'ipotrofia linfatica, sull'anemia della mucosa faringo-velica nei tubercolosi.
Diagnosta di brillante intuito, clinico meticoloso e profondo nella ricerca obbiettiva, l'A. ha fondato una scuola assai importante nel suo campo, che ha recato contributi fondamentali nelle ricerche morfologiche tra strutture linfatiche e costituzione, nelle indagini isto-anatomo-funzionali sull'innervazione della laringe nell'uomo, sulla semeiotica e fisiologia vestibolare e sull'estrazione dei corpi estranei bronchiali colla broncoscopia perorale, ecc.
Bibl.: M. Arslan, Yerwant ArsIan, in Marginalia Otorinolaringoiatrica, Milano 1948; E. Rubaltelli, Commemorazione del Prof. Y. A., in Atti della Società Medico-chirurgica di Padova, 7 gennaio 1949.