KAWABATA, Yasunari
Scrittore giapponese, nato a Osaka l'11 giugno 1899, morto suicida a Zushi, Yokosuka, il 16 aprile 1972. K. è scrittore estremamente fertile, autore di numerosi romanzi, novelle, saggi e articoli. Si afferma ben presto ed evolve, poi, con un suo stile personale nella vena tradizionale giapponese, con una prosa raffinata, pervasa di estetismo poetico e di fine psicologia. Nelle sue storie d'amore sensuali e malinconiche ben poco accade all'esterno, ma molto di più all'interno dei personaggi, in comunione e reazione all'ambiente e alla natura. Il premio Nobel per la letteratura conferitogli nel 1968, il primo a un giapponese, ha segnato il riconoscimento a livello mondiale del carattere universale raggiunto dalla letteratura moderna del Giappone e procurò a K. un'immensa popolarità; ma la sua capacità creativa sembrava ormai esaurita e forse per questo quattro anni dopo si è suicidato.
Delle sue prime opere si ricorderanno Shōkonsai Ikkei ("Una scena della commemorazione dei caduti in guerra", 1921), e Jūrokusai no Nikki ("Diario di un sedicenne", 1925); è dell'anno seguente l'opera con cui si afferma tra i maggiori scrittori delle nuove leve, Izu no Odoriko ("La ballerina di Izu"), sul risveglio dell'adolescenza all'amore. S'inizia così la fase di maggiore creatività, che raggiunge l'apice con Yukiguni ("Il paese delle nevi", 1945), considerata la prima delle sue opere maggiori. Dopo una pausa durante la guerra, riprende in pieno l'attività letteraria con opere di altissimo livello, fra cui Senbazuru ("Mille gru", 1949-51), Yama no oto ("Il suono della montagna", 1949-54), Mizuumi ("Il lago", 1954), Nemureru bijo ("Le belle dormienti", 1960-61), Koto ("La capitale antica", 1961-62), che si ricollega a Yukiguni per il modo con cui fa rivivere l'ambiente in cui si muovono i personaggi, infine Utsukushisa to Kanashimi ("Bellezza e tristezza", 1961-63). Traduzioni in italiano: Koto, Milano 1968; La danzatrice di Izu, Firenze 1966; Il paese delle nevi, Torino 1969; Il suono della montagna, Milano 1969; Mille gru, Verona 1969; La casa delle belle addormentate, ivi 1972.