ANATOLI, Ya‛qōb
Medico e scrittore ebreo del sec. XIII nacque, a quanto pare, a Marsiglia e si trasferì a Napoli, ove era già nel 1231. Federico II gli assegnò una pensione affinché potesse dedicarsi a lavori scientifici. Tradusse dall'arabo in ebraico il commento medio di Averroè sui primi cinque libri dell'Organon aristotelico, l'Almagesto di Tolomeo, il trattato astronomico di al-Farghāni (v.) e il compendio dell'Almagesto redatto da Averroè: che, secondo una notizia nel manoscritto di Vienna 195, 1, sarebbe stato ultimato in Padova, forse da altri. Inoltre scrisse il Malmad ha-Talmīdīm, raccolta di omelie filosofiche sul Pentateuco. Fu uno di coloro che maggiormente contribuirono alla diffusione della cultura filosofica presso gli ebrei italiani del Medioevo.
Ediz. dei Malmad ha-T.: Lyck 1866. Per la bibliogr. delle traduzioni vedi M. Steinschneider, Hebr. Übers., pp. 58, 523, 547, 555.
Bibl.: M. Steinschneider, ibidem, p. 990, e la bibliogr. ivi citata, a cui aggiungasi ora: R. Campani, in Riv. Studi orientali, III, pp. 205-252; N. Ferorelli, Gli Ebrei nell'Italia merid., Torino 1915, pp. 40, 42; U. Cassutto, in Encycl. Judaica, II, coll. 772-774.