WÜRZBURG (A. T., 56-57)
Città della Baviera nord-occidentale, nella Bassa Franconia, per più secoli capoluogo d'un principato vescovile, che ha lasciato notevoli impronte nell'aspetto della città. Essa giace sulla riva destra del Meno (navigabile), 176 m. s. m., dove la valle del fiume, profondamente scavata in una piattaforma calcarea, s'allarga alquanto e, smussata da alcuni ruscelli, offre un facile passaggio.
Nella pianta è ancora ben riconoscibile una parte più antica, a forma di pentagono, con il duomo nella parte centrale. Un lato, presso il quale si trovavano le costruzioni più importanti, s'appoggiava al Meno; le fortificazioni seguivano poi la Juliuspromenade, la Theaterstrasse, la Hofpromenade e da qui un muro più antico è ricalcato ora dalla Neubaustrasse, mentre il più recente segue la Zwinger- e Tiepolostrasse. Verso il 1650, essendo insufficiente questo spazio, venne costruita una cerchia più esterna, essa pure ben riconoscibile nella pianta odierna, anche se trasformata in giardini; al di fuori di questa crebbero poi i sobborghi. Il principe vescovo, dapprima residente nel Marienberg, un tempo fortificato, passò poi nella Residenza, costruita nella prima metà del sec. XVIII.
Diventata bavarese (1803), Würzburg ha continuato a essere un importante centro commerciale (soprattutto per i vini, che vengono prodotti nelle colline dei dintorni). L'industria è specialmente attiva in due rami: costruzione di macchine per la stampa e fabbriche di birra. Gli abitanti da 45 mila nel 1875 sono aumentati a 100.937 (1933), per quattro quinti cattolici.
Monumenti. - Il duomo di S. Kilian, del sec. XII, con parti più antiche, ha all'esterno un aspetto schiettamente romanico; questo nell'interno s'intravvede sotto la decorazione e gli altari barocchi. Gli stalli del coro furono eseguiti nel 1749 da Jakob van der Auvera. Tra le sue sculture in pietra sono notevoli il gruppo dei tre re (verso il 1300), il Transito della Vergine (circa il 1470), come pure Cristo e i quattro apostoli di T. Riemenschneider. Stupenda è la serie di monumenti sepolcrali dal sec. XII al sec. XVIII. Ne ricordiamo del Riemenschneider, quelli di Rudolf von Scherenberg (1493) e di Lorenz von Bibra (1519). La cappella Schönborn nel transetto settentrionale fu costruita da Balthasar Neumann nel 1729-1736. Nella chiesa di S. Burkard, romanica, ampliata in epoca gotica seriore, c'è un bel busto ligneo della Vergine del Riemenschneider (circa il 1490). Le due più antiche costruzioni gotiche di Würzburg sono la Deutschhauskirche (1280-96) e la chiesa francescana (circa 1250-1300), in cui si trovano una Pietà del Riemenschneider (circa il 1510) e il grande sepolcro a Zobel von Giebelstadt (morto nel 1589), addossato alla parete, di Joh. Robyn. La bella, slanciata cappella della Vergine nel mercato fu costruita dal 1377 al 1470 (la cuspide della torre è recente). Nel suo portale meridionale erano in origine le statue di Adamo e di Eva, le opere più popolari del Riemenschneider (1493), oggi nel museo. Nell'interno notevoli figure di legno della bottega del Riemenschneider e, soprattutto, il monumento sepolcrale a Konrad von Schaumberg (morto nel 1499) dello stesso Riemenschneider. La chiesa dell'università (1586-1591), una delle rare notevoli costruzioni sacre del Rinascimento tedesco, fu rinnovata nel 1696 da A. Petrini. Questi costruì anche la chiesa capitolare di Haug (1670-91), dall'interno fortemente italianeggiante, ma con facciata tutta nordica. La costruzione, in origine romanica, della Neumüsterkirche fu trasformata dopo il 1711 in stile barocco dal Greising, con una vasta cupola e una stupenda facciata ondulata. Nell'interno le immagini a mezza figura degli apostoli irlandesi della Franconia, Kilian, Kolonat e Totnan e la tomba dell'abate Trithemius (morto nel 1516), del Riemenschneider; anche la Madonna dell'atrio viene assegnata allo stesso artefice. Un altro edificio del Greising è S. Pietro (1717-20) con torri romaniche e coro gotico: ha un pulpito di Wolfgang van der Auvera (circa il 1750), capolavoro del rococò tedesco. Balthasar Neumann costruì nel 1741 la chiesa degli Agostiniani, il cui corpo centrale s'innesta assai bene nel coro gotico, e il cosiddetto "Käppele" (1748-50), a pianta centrale con belle decorazioni in stucco e pitture nel soffitto di Math. Gündter. Il castello di Marienberg risale nel suo aspetto attuale principalmente al rifacimento avvenuto per opera del vescovo Julius Echter verso il 1600 e alle fortificazioni dei secoli XVII e XVIII. La cappella circolare (706) è forse il più antico edificio sacro della Germania e mostra forme dell'arte longobarda.
L'architettura barocca di Würzburg trova la sua apoteosi nella residenza dei vescovi principi (1719-1770). L'insieme molto omogeneo è opera di Balthasar Neumann, che fornì il progetto e ne diresse l'esecuzione insieme con Lukas v. Hildebrandt da Vienna e Maximilian v. Welsch da Magonza. L'edificio, disposto intorno a un vasto cortile d'onore, è un modello di composizione rigorosa, unita a una esuberante ricchezza decorativa. La decorazione degl'interni passa dalla straricca suntuosità del rococò primitivo al neoclassicismo incipiente. La scala, la sala bianca e la sala dell'imperatore con affreschi di G. B. Tiepolo (1752-53) rappresentanti l'avvento del regno di Apollo, il viaggio nuziale e il sogno dell'imperatore Federico Barbarossa, mostrano fuse nel loro aspetto più maturo l'architettura, la decorazione e la pittura dell'ultima età barocca. I decoratori più importanti della residenza furono le famiglie Bossi, Auvera, Oegg e P. Wagner. La cappella del castello, con la decorazione di A. Bossi e i quadri degli altari laterali del Tiepolo (1752), mostra una geniale fusione di sensualità profana e passione religiosa. Nel Hofgarten ricche sculture decorative di P. Wagner (circa 1775).
La Juliusuniversität fu costruita nel 1582-91 da W. Beringer su progetto del fiammingo G. Robin. Il Robin eresse anche il Juliushospital (1576-85), più tardi spesso rifatto. Tra le numerose residenze di canonici vanno ricordati il palazzo Conti (verso il 1600), il palazzo Heideck (circa il 1625), inoltre il palazzo Marmelstein (1747) e il palazzo Hutten (1725), entrambi di B. Neumann. Il Rückermainhof, costruito nel 1715-23 dal Greising, è un esempio particolarmente ricco di fantasia dell'architettura barocca tedesca. Numerose vecchie case private dei secoli XVI-XVIII. Il bel ponte sul Meno risale ai secoli XV e XVI. Le fontane sono tutte solo del sec. XVIII; la più notevole è la cosiddetta fontana delle quattro cannelle di L. van der Auvera e P. Wagner (1765).
Il Fränkisches Luitpoldmuseum conserva soprattutto oggetti preistorici e opere d'arte medievali della Franconia inferiore, fra cui sono molte sculture del Riemenschneider. Nel museo Martin v. Wagner dell'università sono sistemate collezioni di vasi greci, pitture, ecc.
Istituti culturali. - L'università di Würzburg, fondata nel 1402 e rinnovata nel 1582, è una delle più antiche università della Germania. Divisa nelle quattro facoltà fondamentali (teologia, giurisprudenza, medicina, filosofia), essa conta oltre duemila studenti e un centinaio di professori. All'università è affiancata una Biblioteca universitaria, ricca di circa 400.000 volumi e di importanti manoscritti medievali con miniature. Importanti sono anche le biblioteche dei conventi dei francescani, carmelitani e agostiniani. A Würzburg ha inoltre la sua sede uno dei sette archivî di stato della Baviera.
Storia. - Menzionata per la prima volta nel 704 con il nome di Castellum Virteburch, la città fu elevata nel 741 da S. Bonifacio a vescovado, che, come gli altri vescovadi da lui fondati, aveva funzioni missionarie. Nell'epoca carolingia il vescovado ebbe delle ricche donazioni. La fondazione del vescovato portò con sé il graduale formarsi della citta. Originariamente Würzburg fu una città regia; ivi, come in molte altre città, il vescovo riuscì a impossessarsi a poco a poco dei diritti civici. Questa evoluzione si compì nell'anno 1030, quando Corrado II concesse al vescovo non solo il diritto di batter moneta e di esigere i diritti doganali e commerciali, ma anche l'amministrazione della giustizia. Con il sec. XII i vescovi estesero la loro giurisdizione anche sulla Franconia orientale e portarono in seguito il titolo di duca di Franconia. Nel 1194-99 seguì l'ampliamento della città e il sobborgo di S. Stefano fu compreso nella cinta. Sino al sec. XIII si tennero in Würzburg numerose diete: nel 1180, vi ebbe luogo la dieta nella quale Enrico il Leone fu messo al bando dell'impero. Il vescovo Julius Echter von Mespelsbrunn (1573-1617) fondò il celebre Juliushospital e rinnovò l'università; gli riuscì anche di portare a buon fine in Würzburg la Controriforma. Un'epoca particolarmente fiorente per la città fu quella del dominio dei vescovi di casa Schönborn, a cui si deve una serie di costruzioni di stile barocco. Il dominio dei vescovi ebbe termine nel 1801, con la pace di Lunéville; per decisione della deputazione imperiale dell'anno 1803, Würzburg passò al Palatinato Bavarese. Nel 1805 la Baviera cedette il principato all'ex-granduca Ferdinando di Toscana; in quest'occasione Würzburg fu elevata a elettorato. Nel 1806 l'elettore Ferdinando aderì alla Lega renana e assunse il titolo di granduca. Con lo scioglimento della Lega renana cessò anche l'esistenza del granducato di Würzburg che nel 1814 ritornò in gran parte alla Baviera.
Bibl.: L. Fries ed altri, Würzburger Chronik, voll. 2, Würzburg 1848-49; 2ª ed., in voll. 3, ivi 1924-25; H. Ring, Würzburgs Werdegang, ivi 1914; id., Die Kunstdenkmäler von Unterfranken und Aschaffenburg, XII, ivi 1915; I. F. Abert, Aus Würzburgs Vergangenheit, 2ª ed., ivi 1924; A. Brackmann, Germania pontificia, III, Berlino 1935, pp. 168-173.
Monumenti: F. Leitschub, W., Lipsia 1911; L. Bruhns, Die Grabplastik des ehem. Bistums W. während der Jahre 1480-1540, ivi 1912; F. Mader, Die Kunstdenkmäler der Stadt Würzburg, Monaco 1915; L. Bruhns, Würzburger Bildhauer der Renaissance und des werdenden Barock, ivi 1923; R. Sedlmaier e R. Pfister, Die fürsthischöfliche Residenz zu Würzburg, ivi 1923; W. Pinder, Mittelalterliche Plastik Würzburgs, Lipsia 1924; W. Boll, Die Schönbornkapelle am würzburger Dom, Monaco 1925; J. Bier, Tilman Riemenschneider, Würzburg 1925-30; W. Burmeister, Dom und Neumünster zu Würzburg, Burg 1928; H. Kreisel, Die Kunstschätze der würzburger Residenz, Würzburg 1930; id., Residenz Würzburg (Amtlicher Führer), ivi 1934.