KUNKEL, Wolfgang
Studioso tedesco di diritto romano, nato a Fürth in Odenwald (Assia) il 20 novembre 1902, morto a Monaco di Baviera l'8 maggio 1981. L'ambiente familiare, impregnato di cultura classica e ispirato a un liberalismo di stampo cristiano, ebbe un profondo influsso sulla sua formazione. Dopo la maturità (1920), studiò storia antica e diritto a Francoforte sul Meno, con E. Levy e M. Gelzer. Conseguito con Levy il dottorato a Francoforte, fu assistente di J. Partsch a Berlino, e nel 1926 ottenne l'abilitazione con l'edizione di alcuni papiri giuridici del Museo di Berlino. Ha insegnato come professore ordinario dal 1928 a Friburgo, dal 1929 a Göttingen, dal 1936 a Bonn, dal 1946 a Heidelberg, dove nel 1947-48 fu rettore, e dal 1956 a Monaco di Baviera, dove fondò il Leopold-Wenger-Institut für Rechtsgeschichte, il più importante del genere in Germania; divenne professore emerito nel 1969. Dottore honoris causa in giurisprudenza delle università di Siena e Oxford (1967), Parigi (1977) e La Laguna, Tenerife (1978), e in filosofia dell'università di Francoforte (1962). È stato socio straniero dell'Accademia Nazionale dei Lincei, membro della Heidelberger Akademie der Wissenschaften (di cui fu presidente), della Göttinger e della Bayerische Akademie der Wissenschaften (di quest'ultima fu segretario molto attivo della philosophisch-historische Klasse), dell'Accademia di Atene, della British Academy, della Society for the Promotion of the Roman Studies, della Società italiana di storia del diritto. È stato inoltre condirettore della Zeitschrift der Savigny Stiftung für Rechtsgeschichte, delle Forschungen zum römischen Recht, dei Münchner Beiträge zur Papyrusforschung und antiken Rechtsgeschichte, delle Forschungen zur neueren Privatrechtsgeschichte.
Di sentimenti liberali, partecipe della migliore tradizione culturale tedesca, mantenne, durante il nazismo, un atteggiamento di pacato e fermo distacco dal regime imperante: nel dopoguerra, come indipendente nell'ambito dei Freie Demokraten, partecipò alla vita politica di Heidelberg nel difficile periodo della ricostruzione morale e materiale, tornando poi a un impegno esclusivo nell'università e nella ricerca.
K. occupa un posto di grande spicco nella giusantichistica mondiale del 20° secolo: fra i migliori studiosi emergenti in Germania nel periodo fra le due guerre mondiali, esercitò nel dopoguerra una sicura leadership nella romanistica tedesca, accanto a personaggi come F. Wieacker e M. Kaser. La sua opera di maestro cominciò negli anni Trenta, con H. Coing e D. Daube, ed è proseguita con grande efficacia nel dopoguerra: la sua scuola è stata, in questo periodo, la più importante, annoverando studiosi di varie tendenze, fra cui si trovano alcuni dei più eminenti giusantichisti tedeschi viventi, come D. Nörr (suo successore a Monaco) e D. Simon (ordinario a Francoforte e direttore del Max Planck Institut für die europäische Rechtsgeschichte). Al di là dell'immediato influsso come maestro, nella vita accademica il parere di K. ha contato a lungo, in modo determinante, nell'ambito della storia del diritto antico. Nell'attività scientifica ha congiunto al dominio della problematica storico-giuridica la perfetta padronanza degli strumenti della filologia classica, per la quale in giovinezza aveva manifestato una spiccata propensione. Le sue opere coprono tutti i campi della giusantichistica, dalla giusprivatistica tradizionale alla papirologia e all'epigrafia giuridica, dal diritto penale al diritto pubblico e alla storia della giurisprudenza romana: a parte i numerosi saggi monografici, si ricordano l'equilibrio e l'acribia profusi, nella revisione del Römisches Privatrecht di P. Jörs, nell'Enzyklopädie des Rechts- und Staatswissenschaft (Jörs-Kunkel, Römisches Privatrecht, 1935, 19493), l'ardita ricostruzione del processo penale pre-sillano (Untersuchungen zur Entwicklung des römischen Kriminalverfahrens in vorsullanischer Zeit, 1962), il monumentale trattato, rimasto incompiuto, sul diritto pubblico romano, destinato all'Handbuch für die Altertumswissenschaft. Con la Herkunft und soziale Stellung der römischen Juristen (1952, 19672), K. ha introdotto, con prudenza e cautela, il metodo prosopografico nella storia della giurisprudenza, portando un decisivo contributo alla svolta metodologica degli studi romanistici maturata negli anni Cinquanta. Il suo approccio alla tematica storico-giuridica è contrassegnato dalla felice − e inconsueta − capacità di combinare ipotesi di notevole audacia e novità con una vigile attenzione al dato testuale, cui attribuisce sempre un ruolo dominante nella ricerca.
Bibl.: Una completa bibliografia degli scritti, a cura di T. Mrsich, nella Gedächtnisschrift für Wolfgang Kunkel, Francoforte sul Meno 1984, pp. 611 ss. Si vedano inoltre: H. Coing, In memoriam Wolfgang Kunkel, in Zeitschrift der Savigny Stiftung für die Rechtsgeschichte, romanistiche Abteilung, xcviii (1981), iii ss.; D. Nörr, Wolfgang Kunkel 20-11-1902/8-5-1981, in Jahresbericht der bayerischen Akademie der Wissenschaften, 1981, pp. 235 ss.