SOYINKA, Wole (propr. Akinwande Oluwole)
Drammaturgo, poeta, scrittore nigeriano, nato ad Abeoukuta il 13 luglio 1934. Primo africano a essere insignito del premio Nobel (1986), S. è a tutt’oggi il più importante scrittore e drammaturgo africano vivente.
Proveniente da un’importante famiglia yoruba aperta agli influssi del cristianesimo e della cultura europea, ha narrato la sua infanzia nell’autobiografia Aké. The years of childhood (1981; trad. it. Aké. Gli anni dell’infanzia, 1984).
S. iniziò l’università a Ibadan per laurearsi a Leeds (1957) e trasferirsi poi a Londra, dove collaborò con il Royal Court Theatre. Rientrato nel 1960 nella Nigeria indipendente, fu docente universitario e manifestò il dissenso per la degenerazione politica che portò al regime e poi alla guerra civile attraverso dichiarazioni pubbliche e un’incessante produzione di drammi rappresentati e premiati in patria e all’estero. Dopo un primo processo in cui fu assolto (1966), S. venne arrestato nel 1967. Restano testimonianza dei due anni di detenzione in isolamento il diario The man died (1972; trad. it. L’uomo è morto, 1986), il dramma Madmen and specialists (1971; trad. it. Pazzi e specialisti, 1979), le poesie della raccolta A shuttle in the crypt (1971) e il romanzo Season of anomy (1972; trad. it. Stagione di anomia, 1981).
Uscito di prigione, S. tornò a insegnare a Ibadan, dove creò il dipartimento di teatro. Lasciò poi nuovamente la Nigeria per spostarsi tra Africa, Europa e Stati Uniti, alternando periodi nel Paese natale, che nel 1994 gli ritirò il passaporto e nel 1997 lo condannò a morte in contumacia. Ricoprì cattedre nelle più prestigiose università inglesi e, soprattutto, americane.
Il sofisticato teatro di S. unisce il mondo metamorfico yoruba, con le sue contaminazioni tra avi, dei e non ancora nati, alle suggestioni del teatro greco, tra cui Sofocle ed Euripide passati al vaglio di Friedrich Nietzsche, senza dimenticare la lezione della drammaturgia contemporanea americana ed europea, ma soprattutto di William Shakespeare e del Rinascimento inglese.
Della sua vasta produzione si ricordano qui: The lion and the jewel (1959; trad. it. Il leone e la perla, 1979), The trials of brother Jero (1960), A dance of the forests (1960; trad. it. Danza della foresta, 1980), The road (1965; trad. it. La strada, 1980), Jero’s metamorphosis (1973; trad. it. La metamorfosi di fratel Geronimo, 1987), The Bacchae of Euripides(1973; trad. it. Le Bacchae di Euripide, 1996), Death and the king’s horseman (1975; trad. it. La morte e il cavaliere del re, 1979), nelle quali l’autore trova sempre modo di dipingere la tirannide farsesca dei regimi che hanno preso il posto dei governi coloniali. La sua riflessione su teatro e cultura ha preso corpo nel fondamentale Myth, literature and the African world (1976; trad. it. Mito e letteratura, 1995), che assieme ad Art, dialogue and outrage (1988), di impianto più politico, rappresenta la sua opera critica più interessante. La tragicommedia The beatification of area boy (1996), ambientata tra microcriminalità e resistenza a Lagos, allude al regime di Sani Abacha, la cui efferatezza toccò l’apice nei massacri postelettorali del 1993 e nell’assassinio di Ken Saro-Wiwa (1995), e che è anche al centro del memoir di S. The open sore of a continent. A personal narrative of the Nigerian crisis (1997).
Altrettanto impegnata è la sua complessa produzione poetica, tra cui si ricordano Idanre and other poems (1967), Ogun Abibiman (1976; trad. it. 1992) e Mandela’s earth (1988), nei quali cosmologia yoruba e afflato etico sfociano in una versificazione che ricorda stilisticamente sia la tradizione orale locale sia Thomas S. Eliot. Avverso agli ideologismi come la négritude di Léopold Senghor, di cui critica l’esclusivismo in favore di un’idea di cultura più fluida ed eterogenea, S. è tornato sulla riflessione sull’Africa contemporanea nei saggi New imperialism (2009) e Of Africa (2012).
Bibliografia: Research on Wole Soyinka, ed. J. Gibbs, B. Lindfors, Trenton 1993; Soyinka. A collection of critical essays, ed. O. Ogunba, Ibadan 1994; Wole Soyinka: an appraisal, ed. A. Maja-Pearce,Oxford 1994; B. Jeyifo, Wole Soyinka: politics,poetics and postcolonialism, Cambridge 2004; C.P. Akporji, Figures in a dance. The theatre of W.B. Yeats and Wole Soyinka, Trenton 2003; M-H. Msiska, Postcolonial identity in Wole Soyinka, Amsterdam-New York 2007.