GOMULKA, Władisław
Uomo politico polacco, nato a Krosno il 6 febbraio 1905. Divenuto ancora giovane uno degli esponenti del movimento comunista nel bacino carbonifero di Dabrowa Górnicza, nel corso dell'occupazione tedesca fu uno dei capi della resistenza e contribuì a dare vita al partito operaio polacco. Vice-primo ministro nei primi governi del dopoguerra, divenne ben presto, insieme a H. Minc e J. Berman, uno dei dirigenti più in vista del regime; durante i difficili anni di assestamento e ricostruzione di una Polonia inserita nello "spazio" sovietico, tentò, con più consapevole vigore, di mantenere e difendere l'individualità della nazione. Accusato per questo di "deviazionismo nazionalistico" (1948), fu costretto alle dimissioni da vice-primo ministro (1949), quindi escluso dal partito e arrestato (1951). Liberato dal carcere nell'ottobre 1956, dopo la rivolta di Poznań, fu nominato segretario del partito operaio polacco e il mese dopo raggiunse un accordo con Mosca con conseguente ritiro del gen. Rokossovskij e dimissioni dei ministri e esponenti stalinisti polacchi. La politica di G. ha aperto alla Polonia un periodo nuovo, caratterizzato da rapporti di franco lealismo con l'URSS (sulla base di una sorta di "via polacca" del socialismo) e di relazioni meno anguste con l'Occidente in campo economico e culturale, sul piano della cosiddetta "coesistenza pacifica".