VOGEL, Wladimir
Musicista, nato a Mosca il 29 febbraio 1895. Di padre tedesco e di madre russa, iniziò i suoi studî musicali a Mosca e li proseguì, dopo la prima guerra mondiale, a Berlino, dove fu allievo di Heinz Tiessen e di Ferruccio Busoni. Restò a Berlino, insegnando per un certo tempo al conservatorio Klindworth-Scharwenka, sino al 1933, anno in cui fu costretto ad emigrare prima in Francia, poi in Belgio. Dal 1935 risiede ad Ascona in Svizzera. Come compositore è legato all'espressionismo e, nelle sue opere più recenti, alla tecnica dodecafonica.
È autore di lavori strumentali, caratterizzati da una sottile ricerca di sonorità astratte, e di due grandi lavori vocali-strumentali, riscaldati da un ampio afflato epico, cui soprattutto è affidata la sua fama: l'oratorio per voci soliste, coro e cinque saxofoni Vagadus Untergang durch die Eitelkeit (1930) e l'oratorio in due parti per recitanti, soprano, coro parlato, coro cantato e orchestra Thyl Claes (prima parte 1937-1938; seconda parte 1944-1945). Fra i suoi lavori orchestrali, figurano: Sinfonia fugata (1925), Due studî (1931), Tripartita (1934), Concerto per violino e orchestra (1937), Sette aspetti di una serie dodecafonica (1950), Preludio, interludio e postludio (1954), Concerto per violoncello e orchestra (1955). È ancora autore di Madrigaux per coro solo (1939), di Arpiade per soprano e strumenti (1954), di Goethe-Aphorismen per soprano e orchestra d'archi (1955), di Jonas per baritono, coro e orchestra (1958), di musiche per pianoforte e per complessi strumentali da camera.