WITTELSBACH (A. T., 56-57)
Nome d'un castello posto a NE. di Aichach (cittadina dell'Alta Baviera, sulla linea ferroviaria Ingolstadt-Augusta), culla dinastica della famiglia che ha retto per lungo tempo i destini della Baviera. Distrutto già nel 1209, il luogo dove si trovava è ricordato da un obelisco eretto nel 1832.
La famiglia Wittelsbach.
Famiglia principesca tedesca, che discende probabilmente dall'antica stirpe ducale bavarese dei Luitpoldingi, il cui capostipite Luitpoldo cadde nel 907 in combattimento contro gli Ungari. Una linea collaterale di questa casa è quella dei conti di Scheyern, documentariamente noti dal 1070, che già con il 1115 assunsero il nome di una loro rocca, Wittelsbach. Enrico V conferì al conte Ottone V la contea del Palatinato Bavarese. Suo figlio Ottove VI (come duca, Ottone I) è noto per aver salvato durante la prima spedizione romana di Federico I l'esercito tedesco da un'imboscata tesagli nella chiusa di Verona, sulla via del ritorno (settembre 1155). Dopo la caduta di Enrico il Leone, Federico I lo investì del ducato di Baviera; non gli riuscì però nel breve suo governo (morì nel 1183) di conseguire tutti i diritti inerenti alla dignità ducale. Solo sotto il suo successore, duca Ludovico I (1183-1231), e il suo figlio Ottone II (1231-53) si consolidò la potenza territoriale dei Wittelsbach, che nel 1214 acquistarono la contea del Palatinato renano. I figli di Ottone, Lvdovico II e Enrico I, vennero nel 1255 a una prima divisione territoriale: Ludovico ebbe l'Alta Baviera e il Palatinato, Enrico la Bassa Baviera. I territorî rimasero divisi anche sotto i loro figli; ma essendosi spenta presto la linea dei duchi della Bassa Baviera, questa passò all'Alta Baviera già sotto Ludovico IV, figlio di Ludovico II, diventato re dei Tedeschi nel 1314. Ludovico concluse nel 1329 con Rodolfo II e Ruperto I, figli di suo fratello Rodolfo, l'accordo familiare di Pavia, che portò alla secolare divisione del Palatinato dalla Baviera: Ludovico IV (il Bavaro) divenne capostipite della linea bavarese, estintasi nel 1777; la linea più antica, la rudolfina, che si dirarnò piu volte, ebbe il Palatinato renano e la maggior parte dell'Alto Palatinato.
1. Linea bavarese. - Re Ludovico il Bavaro era riuscito ad assicurare alla sua famiglia una grande potenza; nel 1324, quando si estinse la famiglia degli Ascani, investì il suo primogenito Ludovico con la marca di Brandeburgo, nel 1342 gli conferì anche il Tirolo, facendogli sposare l'erede di quel paese, Margherita Maultasch. Nel 1346 acquistò egli stesso, come erede della consorte, le contee di Olanda, Zelanda e Frisia. Contrariamente alla sua volontà, alla sua morte (1347) i figli vennero negli anni 1349 e 1351 a una nuova divisione territoriale (la cosiddetta seconda divisione dei territorî); i territorî stranieri dipendenti dalla casa W. (Brandeburgo, Tirolo, Olanda) andarono così perduti in questa e altre successive divisioni, con conseguente notevole indebolimento della potenza dei W. Dopo che l'Alta e la Bassa Baviera furono nuovamente unite (1363-1375) sotto il dominio del duca Stefano II, si venne nel 1392 con i suoi tre figli Stefano III, Federico e Giovanni a una terza divisione territoriale: furono così fondati tre ducati separati: Ingolstadt sotto Stefano, Landshut sotto Federico e Monaco sotto Giovanni. Queste línee si estinsero in parte abbastanza presto: nel 1447 Ingolstadt fu riunita a Landshut, nel 1505 il ducato di Ingolstadt-Landshut fu annesso a Monaco. Alberto IV di Baviera-Monaco (1465-1508) fu dal 1505 l'unico signore di tutta la Baviera. Per la sicurezza del patrimonio introdusse nel 1506, in accordo con gli stati del paese, il diritto di primogenitura. Sotto i suoi successori, Guglielmo IV (1508-50), Alberto V (1550-79), Guglielmo V (1579-1597), fu continuato lo sciluppo della potenza territoriale della Baviera. I W. sostennero politicamente dal 1534 gli Asburgo nella loro lotta contro la Riforma; Massimiliano I (1597-1651) fu capo della Controriforma in Germania. La potenza dei W. toccò sotto il suo regno l'apogeo; dopo che il Palatinato soggiacque nei primi anni della guerra dei Trent'anni, l'imperatorc Ferdinando gli conferì nel 1623 la dignità elettorale dell'elettore Federico del Palatinato, che era stato banditto; nel 1628 Massimiliano ottenne come indennità di guerra l'Alto Palatinato, che tornò così alla Baviera. Suo nipote, Massimiliaxo II Emanuele (1679-1726) figlio di Ferdinando Maria (1651-79), sostenne in un primo tempo gli Asburgo nella guerra contro i Turchi, ma durante la guerra di successione di Spagna si schierò con la Francia; fu perciò bandito nel 1700 e perdette così il proprio regno, che poté però riacquistare intatto con la pace di Rastatt (1714). Nel 1724 conchiuse con il Palatinato elettorale un accordo che, regolando i diritti di successione, intendeva preparare l'unione dei due possedimenti Wittelsbach; l'accordo fu rinnovato nel 1766, nel 1771 e nel 1774. Suo figlio Carlo Alberto (1726-45) rinnovò la lega con la Francia, e avendo nel 1740 elevato delle pretese alla successione di casa d'Asburgo, si venne alla guerra di successione austriaca, nel corso della quale l'elettore fu nominato nel 1742 imperatore tedesco con il nome di Carlo VII. Dopo la sua morte suo figlio Massimiliano III Giuseppe (1745-77) riconobbe la Prammatica Sanzione, ottenendo a sua volta la restituzione della Baviera. Con lui si estinse nell'anno 1777 la linea bavarese della famiglia e in base all'accordo con il Palatinato sui diritti di successione la Baviera fu riunita al Palatinato, sotto il governo di Carlo Teodoro del Palatinato.
2. Linea palatina. - In conformità all'accordo familiare di Pavia, regnarono nel Palatinato Rodolfo II e Ruperto I insieme col loro nipote Ruperto II, figlio del defunto fratello maggiore, Adolfo. A poco a poco però Ruperto I s'impose come unico reggente. Con la Bolla d'oro il Palatinato fu elevato nel 1356 all'elettorato e fu stabilita contemporaneamente l'indivisibilità dei territorî costituenti l'elettorato stesso. Ruperto fondò nel 1386 l'università di Heidelberg; ampliò con numerosi acquisti i possedimenti della sua casa; fra i più importanti sono le contee di Simmern e Zweibrücken. Gli successe come principe elettore il nipote Ruperto II (1390-98), a cui riuscì di assicurare con la costituzione rupertiana (1395) l'indivisibilità del Palatinato. Suo figlio Ruperto III (1398-1410) cinse dal 1400 al 1410 la corona di re di Germania. Dopo la sua morte i suoi quattro figli si divisero i dominî con la clausola che, all'estinguersi di una delle linee, i suoi territorî dovevano passare indivisi alla successiva, per ricostituire l'unità. Delle linee allora costituitesi ebbero vita più duratura solo la seniore, la cosiddetta famiglia elettorale, e il ramo di Simmern-Zweibrücken, che nel 1459 si suddivise nelle linee di Simmern e di Palatinato-Zweibrücken.
Alla linea elettorale, residente in Heidelberg, appartenne l'elettore Federico I il Vittorioso (1449-76), al quale riuscì di ampliare il proprio territorio in varie guerre. La linea si estinse nel 1559 con l'elettore Ottone Enrico, che favorì l'introduzione della Riforma nel Palatinato; i suoi possedimenti passavano alle altre linee, e cioè i territorî dell'Elettorato alla linea di Simmern, Neuburg e Sulzbach alla linea di Zweibrücken. Sotto gli elettori della casa Simmern fu introdotto il calvinismo nel Palatinato (Catechismo di Heidelberg, 1563). Federico IV fu il fondatore dell'Unione protestante (1609); suo figlio Federico V fu eletto nel 1619 re di Boemia, ma dopo la sconfitta della Montagna bianca (1620) perdette il paese e la dignità elettorale; questa e l'Alto Palatinato passarono alla Baviera, mentre le altre regioni furono restituite a suo figlio Carlo Ludovico nella pace di Vestfalia (1648). Con esse fu creato un nuovo e ottavo elettorato.
All'estinzione di questa linea (1685), Ludovico XIV di Francia elevò delle pretese sul Palatinato (distruzione del Palatinato), ma il ramo Palatinato-Neuburg poté tuttavia far valere i suoi diritti.
Il ramo di Zweibrücken già nel sec. XVI si era diviso in varie linee secondarie: la seniore, di Neuburg-Sulzbach, ereditò nel 1685, col ramo di Neuburg, l'elettorato e i territorî del ramo di Simmern; il ramo più antico, di Neuburg, si estinse nel 1742; dal più giovane, Sulzbach, provenne l'elettore Carlo Teodoro, che riunì la Baviera con il Palatinato elettorale e morì nel 1799 senza prole.
Nella seconda linea di questo ramo di Zweibrücken si distinse una linea collaterale, Kleeburg, che, per il matrimonio celebrato tra Giovanni Casimiro e la sorella di Gustavo Adolfo, acquistò diritti sul trono svedese e li realizzò nel 1654 quando Carlo X cinse la corona smdese. Il regno dei W. in Svezia non ebbe però lunga durata: con il nipote di Carlo X, il famoso re Carlo XII, si estinse, nell'anno 1718 la linea svedese dei W. La linea tedesca degli Zweibrücken iuniore si spense nel 1731. Il ramo più giovane della linea seniore dei Zweibrücken (Birkenfeld-Bischweiller) riunì all'estinguersi delle linee collaterali l'intero dominio dello Zweibrücken, si convertì nel 1746 al cattolicismo e alla morte dell'elettore Carlo Teodoro di Neuburg-Sulzbach (1799) ereditò l'intero territorio dei W., Palatinato e Baviera insieme con la dignità elettorale. Il primo re del nuovo stato fu Massimiliano Giuseppe I (1799-1825) che fu anche il fondatore del regno di Baviera. Fino dal 1805 si era appoggiato alla Francia, assunse nel 1806 il titolo regale e aderì nello stesso anno alla Lega renana. Sotto di lui la Baviera, che già con le decisioni della deputazione imperiale aveva esteso considerevolmente i territorî sulla riva destra del Reno, ottenne al Congresso di Vienna e con un accordo con l'Austria e il Hessen la sua attuale fisionomia. Durante il regno dei suoi successori Luigi I (1825-1848) e Massimiliano II (1848-64), Monaco assunse una grande importanza come centro culturale e spirituale. A Massimiliano succedette Luigi II (1864-1886). Dopo la morte di questi, in nome di Ottone, fratello di Luigi II, malato di mente, assunse la reggenza il principe Luitpoldo (morto nel 1912). Gli successe il figlio Luigi, salito al trono nel 1913 con il nome di Luigi III, il quale perdette il trono in seguito alla rivoluzione del novembre 1918.
Bibl.: Fonti: Monumenta Boica (sono usciti sinora 50 volumi), Monaco 1763-1932; Regesta Boica 733-1410, voll. 13, a cura di C. H. de Lang, Monaco 1822-1854; Wittelsbachische Regesten von der Erwerbung des Herzogtums bis zu dessen Wiedervereinigung 1340, a cura di I. Fr. Böhmer, Stoccarda 1854; Monumenta Wittelsbacensia, voll. 2, a cura di F. N. Wittmann, Monaco 1857-61; Regesta der Pfalzgrafen am Rhein 1214-1508, voll. 2, Innsbruck 1894-1919; S. Riezler, Geschichte Bayerns, volumi 8, Gotha 1878-1914; I e II in 2ª ed., 1927; M. Döberl, Entwicklungsgeschichte Bayerns, voll. 3; I-II in 3ª ed., 1916-1928, Monaco 1931; Chr. Häutle, Genealogie des Stammhauses Wittelsbach, ivi 1870; L. Häusser, Geschichte der rheinischen Pfalz, voll. 2, Heidelberg 1845; K. T. Heigel, Die Wittelsbacher, ivi 1880; id., Die Wittelsbacher in Schweden, ivi 1881; O. Doering, Das Haus Wittelsbach, ivi 1924.