WINTERTHUR (A. T., 20-21).
Città della Svizzera, nel cantone di Zurigo, situata a 447 m. s. m. in una breve pianura tra il Lindenberg a N., il Brülberg ad O. e l'Eschenberg a S.; è attraversata da E. a O. dall'Eulach, piccolo corso d'acqua molto utilizzato dall'industria locale. La parte vecchia della città è attraversata da O. a E. dall'antica strada romana ed è circondata da grandiosi viali. Winterthur gode di un clima piuttosto mite; la temperatura media annua è di 8°,2; la temperatura media di gennaio di −2°,0, quella di luglio di 18°; grazie appunto a questo clima così mite la regione circostante è attivamente coltivata, e i versanti delle colline sono coperti di vigneti e campi.
La popolazione, che ammontava nel 1900 a 22.335 ab., è salita a 55.000 nel 1934, per la maggior parte di religione evangelica; il rapido accrescimento della popolazione è dovuto soprattutto al grande sviluppo preso dalle industrie; verso Toss è sorto un quartiere industriale attraversato dalla ferrovia Zurigo-Winterthur, con grandiose fabbriche per la tessitura e filatura del cotone e della seta, fabbriche di locomotive e altre minori. Anche il commercio è molto importante. Winterthur è all'incrocio delle linee ferroviarie Zurigo-Frauenfeld-Romanshorn e San Gallo-Rorzchach.
Monumenti. - La chiesa di S. Lorenzo fu ricostruita nel 1264; a questa data risale il coro. Il corpo centrale, a soffitto piano, fu eretto dal 1501 al 1518, dal maestro Erhart; la costruzione delle torri si trascinò dal 1486 al 1794. Le pitture furono eseguite da Paul Zehnder nel 1923-1930. Autore delle vetrate è A. Giacometti. Il palazzo comunale fu costruito nel 1781-1783; il municipio nel 1867-69 da G. Semper. La chiesa di Oberwinterthur possiede affreschi importanti del sec. XIV.
W. partecipa intensamente alla vita artistica moderna della Svizzera. Possiede una raccolta d'arte assai pregevole (pitture di Anton Graff, di artisti moderni svizzeri e francesi, di Karl Hofer), un museo di arti e mestieri (ceramiche di fabbricazione locale), il più importante gabinetto numismatico della Svizzera. Celebri le collezioni private di pittura (G. Reinhart, Hahnloser e specialmente O. Reinhart).
Bibl.: K. Hauser, Alt-Winthertur, Winterthur 1921; P. Fink, Die Entwicklung der Kunstammlung in Winterthur, in Die Schweiz, 1921, fasc. 3; Catalogo della coll. O. Reinhart: Seiffert-Wattenberg, Aus der Sammelung Oskar Reinhart, Hannover 1935; Histor.-biograph. Lexikon der Schweiz, VII, Neuchâtel 1934; H. Keller, Winterthur. Ein Heimatbuch, Winterthur 1935; Imhoof-Blumer, Das Münzkabinett zu W., Ginevra 1910; Das Bürgerhaus in der Schweiz, XVIII, Zurigo 1927; I. R. Rahn, Die Kirche von Oberwinterthur und ihre Wandgemälde, ivi 1881-86.
Storia. - L' antica Vitudurum celtico-romana divenne l'alemannica Wintarduro (Winturtura, Wintartura). Ma la città di Niederwinterthur, sorta a qualche chilometro da essa, la sorpassò in importanza e ne prese il nome. Feudo della famiglia dei Kiburg dal 1180 al 1264, passò in seguito agli Asburgo, che ne fecero una piazzaforte. importante. Al principio del sec. XV Winterthur si riavvicinò a Zurigo e agli Svizzeri, poi divenne città imperiale, dal 1415 al 1442, quando il duca Federico IV d'Austria fu messo al bando dell'impero. Ridivenne austriaca all'epoca della guerra civile sostenuta da Zurigo, alleata dell'Austria, contro gli Svizzeri. Ma nel 1467 il duca Sigismondo dovette cederla definitivamente a Zurigo. La costituzione di Winterthur conservò un carattere aristocratico fino alla caduta dell'antica Confederazione, nel 1798. Il liberalismo vi trionfò nel 1830, poi Winterthur divenne presto centro del radicalismo e città industriale. Nel 1854 i fratelli Sulzer vi aprirono una fabbrica di macchine; nel 1871 veniva fondata la fabbrica svizzera di locomotive.
Le scienze, le arti e le lettere furono sempre in grande onore a Winterthur fin dai tempi del cronista Giovanni di Winterthur (sec. XIII). Sono da ricordare lo scrittore Cristoforo Kaufmann, che diede il nome al noto movimento tedesco dello Sturm und Drang; il poeta Augusto Corrodi. Winterthur fu, dal 1840 al 1846, il centro librario della rivoluzione della lingua tedesca. Nel 1660 vi sorse una biblioteca.