Labate, Wilma
Labate, Wilma. – Regista (n. Roma 1949), si è affermata come una delle presenze femminili più significative nel panorama del cinema italiano contemporaneo grazie alle doti di sensibile narratrice sia della nostra storia recente sia di ritratti umani colti in momenti cruciali dell’esistenza. Dopo la laurea in filosofia ha iniziato a lavorare a programmi televisivi e ha realizzato documentari. Ha esordito con Ambrogio (1992) e si è imposta all'attenzione di pubblico e critica con La mia generazione (1996). Nel primo decennio del 21° sec. ha realizzato due vibranti ritratti femminili, calati in due diverse condizioni sociali: Domenica (2001), da un romanzo di J. Marsé, sulla condizione di un’orfana dodicenne accompagnata a riconoscere il cadavere del suo violentatore da un ispettore di polizia in una Napoli labirintica e segreta, e Signorina Effe (2007), in cui racconta lo sbandamento e l’amore con un operaio di una ragazza di origini meridionali, che vede naufragare in un disordine sentimentale e politico i suoi progetti di emancipazione di classe sullo sfondo della marcia dei quarantamila, durante lo sciopero e l’occupazione della Fiat nel 1980. Particolarmente impegnata nella militanza cinematografica dal valore di schietta testimonianza politica, L. ha partecipato al film collettivo Un altro mondo è possibile (2001) sui fatti del G8 di Genova, realizzando poi, con vari registi italiani, Lettere dalla Palestina (2002), lucido sguardo sulla condizione palestinese nei territori, e infine il documentario Maledetta mia (2003), ritratto plurale sulla temperie giovanile attuale in cui si intersecano storie di anarchici, no-global, poetesse, rapper, hacker.