FERRERO, Willy (William)
Nacque a Portland, Maine (Stati Uniti), il 21maggio 1906 da Vittorio e da Nerina (Gemma) Moretti, piemontesi, giocolieri musicali di un circo equestre.
Sin da bambino rivelò la sua predisposizione alla direzione d'orchestra. A soli quattro anni apparve in pubblico come direttore d'orchestra al Trocadero di Parigi, destando l'ammirazione di J. Massenet. Il debutto ufficiale ebbe luogo al teatro Costanzi di Roma il 4nov. 1912:in programma musiche di G. Rossini, L. Boccherini, G. Meyerbeer, E. Grieg, L. van Beethoven e R. Wagner. Dirigendo a memoria, perché ancora incapace di leggere la musica, il F. scandiva il tempo con precisione e dava le entrate con tempestività eccezionale.
Nel 1914,in Russia, si ebbe il primo, indimenticabile successo all'estero: il giovanissimo direttore fu accolto da una messe di applausi e dalla simpatia dello zar Nicola II, che gli regalò una bacchetta d'oro e lo nominò cavaliere dell'Ordine di S. Stanislao. A Londra entusiasmò re Giorgio V, che gli conferì un'ambita decorazione.
A dodici anni, al termine del primo conflitto mondiale, grazie all'aiuto di alcuni mecenati, il F. poté recarsi a Vienna per seguire un corso di studi regolari, prima con M. Springer, poi con F. Löwe, alla Akademie der Musik, dove, nel 1924,conseguì il diploma in composizione. Tornato in Italia, la critica non fu più così generosa con lui come al suo esordio: era opinione diffusa che gli studi severi compiuti a Vienna avessero appannato il suo formidabile istinto musicale. Tuttavia, l'8 febbr. 1925,all'Augusteo di Roma, il F. convinse anche i critici più scettici e il clamoroso successo di pubblico riportato decretò l'inizio della sua carriera da direttore adulto.
Si esibì in tutti i teatri più importanti d'Italia; all'estero compì tournées in Polonia, Germania, Francia, Inghilterra e Russia, toccando città quali Berlino, Parigi, Londra e Mosca. Il progetto di incentivare in Italia l'attività sinfonica lo impegnò profondamente e gli impose un totale rinnovamento del suo repertorio.
Rinunciò infatti agli showpieces che avevano contraddistinto i suoi progranuni d'infanzia e li sostituì con brani di autori contemporanei, spesso in prima esecuzione assoluta, tra cui: R. Rossellini, Due preludi (1933), L. Weiner, Divertimento per archi su quattro antiche danze ungheresi (1934), P. Ferro, Premetamorfosi (1935), M. Peragallo, Concerto per orchestra (1939). Aggiunse pezzi di autori del periodo barocco (J. S. Bach, A. Vivaldi), più volte in trascrizione moderna, la letteratura sinfonica mozartiana e beethoveniana, pagine di C. Debussy, M. Ravel e molta musica russa. Collaborò con solisti di primissimo rilievo, quali W. Backhaus (Torino, 27 febbr. 1942), A. Benedetti Michelangeli (Milano, 16 maggio 1942), S. Perticaroli (Bologna, 18 maggio 1953), e si esibì ancora nel repertorio sinfonico con l'orchestra dell'Accademia di S. Cecilia nel 1946 in una tournée nell'Italia settentrionale.
Nel dopoguerra l'accoglienza ai concerti del F. fu ben più tiepida; il pubblico rimpiangeva gli anni d'oro del bambino prodigio e la critica gli riniproverava una tinta sonora troppo uniforme. Nei paesi dell'Europa orientale, invece, continuò a riscuotere notevole successo. Trionfale fu la sua seconda tournée in Unione sovietica nel 1951, registrata per intero dalla casa discografica di Stato Melodiya e incisa su due LP (D 01601/2 e D 031685/6).
Sostenitore strenuo del pacifismo, divenne membro, del Consiglio mondiale per la pace (Selvini, p. 22).
Si dedicò inoltre all'attività di compositore, dando alla luce un poema sinfonico (Il mistero dell'Aurora),una Doppia fuga per grande orchestra, nonché moltissima musica da camera, rimasta per lo più inedita (cfr. Aniante).
Il caso F. venne preso in esame da molti studiosi, che tentarono di dare una spiegazione scientifica alla sua eccezionale precocità. Dotato di una memoria straordinaria, possedeva un orecchio sensibilissimo che gli permetteva di ottenere con naturalezza il perfetto equilibrio sonoro dell'orchestra. Memorabili rimasero il gesto chiaro, personale, elegante ed il volto espressivo con il quale il F. trasmetteva i suoi messaggi musicali.
Morì a Roma il 23 marzo 1954.
A commemorazione della sua attività artistica, la Fonit Cetra gli dedicò due LP (EPO 0304 e LPU 0035). Più attuali i due CD "Musica Classica", con registrazioni dei concerti da lui tenuti dal 1930 al 1953 (MC 200516), contenenti anche un saggio biografico dal titolo Le petit prince,con un'ampia documentazione sul musicista curato da M. Selvini.
Fonti e Bibl.: Necr. in La Sicilia,25 marzo 1954; Il Messaggero,25 e 28 marzo 1954. A. De Angelis, Il fenomeno W.,in Il Tirso (Roma), 1º genn. 1915; Id., W., in Noi e il mondo, IX (1919);G. Bilancioni, La sordità di Beethoven, Roma 1921, pp. 291 s.; R. Accademia di S. Cecilia, Concerti dal 1895 al 1933,Roma 1933, 11, pp. 307 ss.; A. Aniante, W. F., in Quadrivio,12 luglio 1936, pp. non num.; A. De Angelis, I concerti alla Scala e al teatro Costanzi in Roma, in Musica d'oggi, XX (1941), dicembre, p. 6; F. Previtali, W. F., in S. Cecilia, III(1954), 2, pp. 26, 33; A. Savinio, Scatola sonora, Milano 1955, p. 281; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963),Milano 1964, I, p. 412; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna,a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 166 s.; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Acc. naz. di S. Cecilia, II,Roma 1970, pp. 473 s.; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera,II,Roma 1977, pp. 88 s.,190 ss.; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina,Firenze 1978, III, pp. 1421-1426; R. Zanetti, La musica ital. del Novecento, I,Busto Arsizio 1985, p. 590; Il teatro di S. Carlo. La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, II, Napoli 1987, ad Indicem; W. bambino prodigio,in Amadeus, III(1991), 16, p. 59; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I,p. 536; A. De Angelis, L'Italia musicale d'oggi. Diz. dei musicisti,p. 207; Diz. dei musicisti,Roma 1928; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II,p. 745.