ROSCOE, William
Storico e poligrafo inglese, nato a Liverpool l'8 marzo 1753, morto ivi il 30 giugno 1831. Figlio di un ortolano e albergatore, fu avviato dapprima a lavorare nell'azienda paterna; riuscì tuttavia con tenacia indomabile a farsi da solo una cultura notevole, approfondendosi nelle lingue classiche, nel francese, nella storia e nelle scienze naturali, e poco più tardi nella lingua e letteratura italiana. Entrò in un ufficio legale e quindi diventò comproprietario di una banca, che tuttavia nel 1816 dovette chiudersi. Spese somme rilevanti nell'acquisto di libri e quadri pregevoli che poi dovette vendere, quando gli affari della sua azienda andarono male. Le sue preziose collezioni sono ora conservate in varie istituzioni pubbliche e private di Liverpool. Il R. fu anche un valente botanico, un mediocre poeta (tradusse molto dall'italiano, fra l'altro La Balia del Tansillo) e un generoso filantropo. Si batté nella vita pubblica del suo paese per l'abolizione della schiavitù e quando venne eletto deputato del Parlamento inglese fu fra i più risoluti liberali del tempo.
Il R. raccolse quadri, incisioni e libri italiani riuscendo a destare nella città natia, allora dedita solo ai traffici e al commercio degli schiavi, un vivo movimento artistico e culturale di singolare importanza. Dopo un momentaneo entusiasmo giacobino per la rivoluzione francese, egli si concentrò, come tanti altri idealisti inglesi, nello studio della storia e dell'arte, dedicandosi specialmente alle investigazioni sulla civiltà del Rinascimento in Italia. Trovò in un amico inglese residente a Fiesole, Mr. Clarke, e nei bibliotecarî, canonico A. M. Bandini e abate F. Fontani, rispettivamente della Laurenziana e della Riccardiana, aiuto prezioso. Servendosi anche della biografia latina di Lorenzo il Magnifico, composta da A. Fabroni, il R. pubblicò nel 1796 The Life of Lorenzo de' Medici called the Magnificent; libro ch'ebbe immenso successo e venne tradotto nelle principali lingue (in italiano da G. Mecherini). L'opera del R. più che una biografia di Lorenzo è un tentativo di ricostruzione dell'Umanesimo e del Rinascimento italiano, che rivela lo sforzo dell'autore per dare un tono erudito, documentato e critico alla trattazione; ma che in realtà è solo la geniale narrazione d'un dilettante appassionato del suo argomento. L'opera del R. ebbe tuttavia un'importanza che trascende il suo valore intrinseco. Essa destò nel pubblico un vivo interesse per la cultura italiana. Tutti s'improvvisarono, agli albori del movimento romantico inglese, ricercatori eruditi, critici d'arte, antiquarî italianisti. Nel 1805 apparve la sua seconda opera sul Rinascimento italiano: History of the Life and Pontificate of Leo the Tenth, lavoro poderoso che per i suoi apprezzamenti molto franchi sulla corte papale e sulla riforma luterana scontentò ambedue le parti, cattolici e protestanti. Con queste due opere il R. diede all'Inghilterra una vasta e suggestiva storia della civiltà italiana nel Quattro e Cinquecento e rese popolari i grandi nomi del nostro Rinascimento, e l'arte, i costumi e la cultura italiana in genere. Si può oramai asserire fondatamente che una larga parte dell'interesse culturale e sentimentale per l'Italia risvegliatosi in Inghilterra durante il movimento romantico è dovuta all'opera del R. Intorno a lui si formò un gruppo d'italianisti che studiarono altri aspetti del Rinascimento italiano; basti ricordare W. Shepherd, Lady Dacre, W. Steward Rose, Samuel Rogers. Fu in corrispondenza con molti esuli italiani, nella sua tarda età, fra i quali sono da annoverare Ugo Foscolo, i fratelli Ugoni, G. Pecchio. Soprattutto è da ricordare l'affetto che egli sentì per il giovane Antonio Panizzi (v.), che dovette al R. i primi aiuti che poi lo fecero salire a maggiori fortune.