SHELBURNE, William Petty Fitzmaurice conte di e 1° marchese Lansdowne
Uomo politico inglese, nato a Dublino nel 1737, morto a Londra il 7 maggio 1805. Studiò a Oxford e nel 1737 entrò nell'esercito. Nel novembre 1761 succedette al padre come conte di Shelburne nel rango di pari irlandese, ed entrò nella Camera dei lord inglese come barone Wycombe. La sua carriera parlamentare fu caratterizzata dall'avversione alle fazioni politiche. Nel 1762 concorse nel persuadere Fox a presentare ai Comuni le proposte di pace di Bute, ma Fox venne in dissidio con Sh., che giudicava l'avesse ingannato. Si rifiutò di assumere incarichi sotto Bute, ma divenne consigliere privato (20 aprile 1763) e presidente della Camera di commercio sotto Grenville. La sua opposizione alla tassazione delle colonie americane portò a contese con i suoi colleghi ed egli diede le dimissioni nel settembre. Alla fine del 1765 attaccò la legge sul bollo e la legge dichiarativa con cui nel 1766 Rockingham ne accompagnò l'abrogazione. Nel 1766 fu segretario di stato nel ministero di Chatham. Si dimise il 19 ottobre 1768, dopo avere cercato di far conciliativi negli affari coloniali, e dopo la mancata approvazione di una legge, da lui proposta, perché fosse aumentato l'esercito in Irlanda. Messosi all'opposizione durante il ministero North, si associò al movimento volto a ottenere la tolleranza religiosa completa per i nonconformisti, e la sistemazione della Compagnia delle Indie Orientali. Fu in quest'ultima questione e nella sua difesa della riforma parlamentare (in opposizione a una riforma economica meno radicale) che egli dissentì dai whigs di Rockingham, ma accettò ugualmente la carica di segretario di stato per gli affari interni sotto Rockingham nel 1782. Alla morte di questo i whigs lasciarono il governo e Sh., con un ministero indipendente, negoziò il trattato di Parigi del 1783, e cadde vittima di un attacco duplice di North e Fox. Si ritirò nei suoi possedimenti, per quanto desse un cordiale appoggio a Pitt, nel 1784, e fu nel dicembre creato marchese di Lansdowne. Conservò la sua indipendenza dai legami di partito, e si oppose alla politica indiana di Pitt. Antigiacobita appassionato, fu uno degli uomini di stato più brillanti e meno apprezzati di Giorgio III.
Bibl.: Lord Fitzmaurice, Life of W. Earl of Shelburne, ed. riveduta, Londra 1912.