PALEY, William
Pensatore inglese, nato a Peterborough nel luglio 1743, morto a Lincoln il 25 maggio 1805. Dopo avere appartenuto varî anni al Christ's College di Cambridge, entrò nella carriera ecclesiastica, divenendo alla fine canonico di San Paolo a Londra e arcidiacono di Carlisle.
Nel campo teologico, i suoi scritti più notevoli sono View of the Evidences of Christianity (1794) e Natural Theology, or Evidences of the Existence and Attributes of the Deity collected from the Appearances of Nature (1802), mentre un interessante saggio di analisi neotestamentaria, orientata in senso apologetico, è costituito dalle Horae Paulinae (1790), che mirano a dimostrare la veridicità della tradizione concernente San Paolo mercé un confronto fra le lettere e gli Atti degli Apostoli. Ma il suo libro più noto è quello intitolato The Principles of Moral and Political Philosophy (1785), che, adottato come testo nell'università di Cambridge, ebbe moltissime edizioni, e fu tradotto in tedesco nel 1788 dal Garve. Per esso il P. prende posto tra i moralisti inglesi del Settecento, a cui si ricollega nel generale orientamento eudemonistico e nella giustificazione religiosa di questo stesso eudemonismo, fatto dipendere dalla determinazione divina dell'umano benessere.
Bibl.: Leslie Stephen, in Dict. of Nat. Biogr., XV, pp. 101-07; id., Engl. Thought in the Eighteenth Cent., Londra 1928, I, p. 405 segg.; II, p. 121 segg.