Teologo (King's Cliffe, Northamptonshire, 1686 - ivi 1761). Ricevette gli ordini sacri nel 1711. Giacobita, quando Giorgio I salì al trono si rifiutò di giurare, e nonjuror rimase tutta la vita. Visse dal 1727 al '37 in casa Gibbon; nel 1740 si ritirò a King's Cliffe, dove trascorse il resto della vita. L. fu il rappresentante più autorevole e famoso della tendenza High-Church nell'anglicanesimo del suo tempo: sostenne perciò memorabili polemiche contro B. Hoadly nel corso della "controversia bangoriana". Scrittore lucido e vigoroso, L. è più noto per le opere di morale, il Practical treatise of christian perfection (1726) e soprattutto il Serious call to a devout and holy life (1728). Qui confluiscono la sua polemica contro il razionalismo di Locke, la sua vigorosa riaffermazione della responsabilità religiosa individuale, e la sua originale trasvalutazione della casistica anglicana del Seicento in un appello all'interiorità contro il legalismo esteriore della pratica quotidiana.