WOLLASTON, William Hyde
Chimico, fisico e fisiologo inglese, nato a East Dereham, Norfolk, il 6 aprile 1766, morto a Londra il 22 dicembre 1828. Figlio di un ecclesiastico, studiò a Cambridge, dove fu eletto fellow del Caius College nel 1787. Praticò dapprima la medicina a Londra, ma nel 1800 ne abbandonò l'esercizio. Un suo ritrovato per rendere malleabile il platino gli fruttò 30.000 sterline, e lo rese libero di dedicarsi a ricerche scientifiche d'ogni ordine. Nel 1804 fu eletto segretario della Royal Society, di cui era membro fin dal 1794.
Le sue ricerche fisiologiche portarono a importanti scoperte nel campo della teoria della visione, e della contrazione muscolare. Nel 1803 scoprì nel platino grezzo il palladio, nel 1804 il rodio. Fu tra i primi ad adottare la teoria atomica di Dalton, e l'applicò in uno studio fondamentale sui sali neutri e acidi (1808). Riuscì assai infelice il suo tentativo di sostituire il nome di "equivalente" a quello di "peso atomico", e fu origine di un contrasto che si protrasse per varî decennî, finora S. Cannizzaro. È però forse ingiusto rendere il W. colpevole di una confusione che si radicò in una serie di equivoci.
W. adottò fra i primi la teoria ondulatoria della luce, e incoraggiò le ricerche dell'amico Th. Young: nel 1802 vi apportò un'importante conferma sperimentale, con la misura degl'indici dello spato d' Islanda. Nel 1802 descrisse il metodo di misura della rifrangibilità, detto di riflessione totale, poi sviluppato da Pulfrich e Abbe. Nel 1809 inventò il goniometro a riflessione e nel 1820 il prisma che da lui prende nome. Fu membro della commissione reale che nel 1819 respinse il sistema decimale, e determinò l'unità detta "gallone imperiale".