Biologo statunitense (n. Tulsa 1936). Dopo essersi laureato presso l'Harvard University, dal 1965 ha trascorso gran parte della sua vita scientifica nel National institute of health (NIH) di Bethesda (Maryland). Nel 1990, insieme a R. M. Blaese e K. Culver, ha effettuato con successo la prima terapia genica su un essere umano, una bambina affetta da SCID (sigla di severe combined immunodeficiency disease). Questa malattia genetica rara (colpisce un neonato su 100.000) è dovuta alla mancanza di adenosindeamminasi, un enzima codificato dal gene ADA; se l'enzima è mancante, si instaura una gravissima forma di riduzione delle difese immunitarie, tanto da rendere mortalmente vulnerabile l'organismo alla prima aggressione di qualsiasi microrganismo patogeno. I ricercatori sono stati in grado di prelevare alcuni globuli bianchi della bambina, inserirvi il gene sano e reinserirli nel suo organismo dove il gene ha cominciato a funzionare correttamente. Dal 1992 A. è direttore di una unità di terapia genica nell'ambito del centro oncologico della University of Southern California.