Faulkner, William
Scrittore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New Albany (Mississippi) il 25 settembre 1897 e morto a Byhalia (Mississippi) il 6 luglio 1962. F. rappresenta una delle figure di maggior rilievo nella letteratura del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel 1949. Scrisse di realtà mitiche la cui "forza in quanto nutrimento spirituale risulta direttamente proporzionale alla consapevolezza della sua caducità" (M. Materassi, in W. Faulkner, La grande foresta, 2002, p. 201). Instaurò un rapporto di particolare sintonia con Howard Hawks sulle basi della sua scrittura realistica, dei congegni a incastro delle emblematiche strutture romanzesche e del suo radicale anticonformismo, uniti alla scelta di pensare la narrazione come una drammatica presa di coscienza della realtà.A cinque anni F. si trasferì con la famiglia a Oxford, a nord dello stato del Mississippi, regione che fu estremamente importante per l'ambientazione dei suoi romanzi. Dopo l'esordio poetico con The marble faun (1924) e le collaborazioni con un giornale locale, il "Times Picayune", scrisse la sua prima opera narrativa, The soldier's pay (1926), alla quale seguirono Mosquitoes (1927) e Sartoris (1929), avviando, con quest'ultimo, la serie dei romanzi ambientati nella contea immaginaria di Yoknapatawpha, con capitale Jefferson, abitata da una popolazione mista con prevalenza di afroamericani. Le famiglie dei Compson, dei Sartoris e degli Snopes esprimono i problemi sociali del Sud, il conflitto tra i valori difesi dalla tradizione ormai in crisi e gli elementi etico-culturali della nuova, disincantata generazione formatasi dopo la guerra civile. Dal problema della mescolanza razziale scaturì un altro tema essenziale della narrativa di F.: la cieca lotta dei sessi. I suoi capolavori sono The sound and the fury (1929), dove utilizzò la te-cnica del 'flusso di coscienza' moltiplicando in modo allucinatorio i punti di vista su una stessa vicenda, e As I lay dying (1930), un romanzo dichiaratamente sperimentale, la cui narrazione composta di una serie di monologhi opposti e contrastanti lo rende forse il più cinematografico. Dopo il successo di Sanctuary (1931) e di Light in August (1932), F., che all'epoca aveva già elaborato tutti i caratteri del suo stile di narratore, cominciò a lavorare per la Metro Goldwyn Mayer. Non ebbe però grande successo come sceneggiatore, non riuscendo ad adeguarsi ai ritmi e ai modi di vita di Hollywood dove comunque rimase fino al 1945, pur trovandosi spesso in difficoltà. In questo contesto ebbe inizio il rapporto professionale con Hawks per Today we live (1933; Rivalità eroica), tratto dal suo racconto del 1932 Turnabout, seguito dalla sceneggiatura di The road to glory (1936; Le vie della gloria) e dal film più significativo della collaborazione tra i due, To have and have not (1944; Acque del Sud). Tratto dal romanzo omonimo di E. Hemingway del 1937, il film, che rientra nel genere 'cosmopolito-resistenziale', mette insieme l'individualismo profondo dell'antieroe di Hawks con l'impossibilità di comunicare propria del mondo tragico di Faulkner. Anche il successivo The big sleep (1946; Il grande sonno), tratto dall'omonimo romanzo di R. Chandler del 1939 e scritto con Leigh Brackett e Jules Furthman, rivelò un rigore tematico e poetico che rese quasi perfetta la collaborazione tra sceneggiatore e regista. Il romanzo giallo diventò per entrambi lo scenario di una tragedia priva di qualsiasi spiegazione o redenzione, come se lo stesso valore etico del personaggio, l'investigatore Philip Marlowe, interpretato da Humphrey Bogart, fosse affidato a un'irrisolvibile impossibilità esistenziale. Lavorò ancora con Hawks per Land of the Pharaohs (1955; La regina delle piramidi), in collaborazione con Harry Kurnitz e Harold J. Bloom. Continuò comunque a scrivere i suoi romanzi tra i quali vanno citati Absalom, Absalom! (1936), The wild palms (1939) e Requiem for a nun (1951). Due sue opere furono portate sullo schermo, ma a entrambi i film F. non partecipò come sceneggiatore: Intruder in the dust (1949; Nella polvere del profondo Sud) di Clarence Brown, dal romanzo omonimo (1948), e The tarnished angels (1957; Il trapezio della vita) di Douglas Sirk, ispirato a Pylon (1935).
J.L. Blotner, Faulkner: a biography, New York 1974; R. Corliss, Talking pictures: screenwriters in the American cinema, 1927-1973, Woodstock 1974, passim; B.F. Kawin, Faulkner and film, New York 1977.