Romanziere statunitense (New Albany, Mississippi, 1897 - Oxford, Mississippi, 1962). Nelle sue opere, molte delle quali ambientate nella simbolica provincia di Yoknapatawpha, F. ha analizzato, privilegiando la forma del monologo interiore, alcuni aspetti tragici della realtà quotidiana, come lo spietato incalzare della civiltà meccanica. Sue opere maggiori sono The sound and the fury (1929), Light in August (1932), A fable (1954). Premio Nobel per la letteratura nel 1949.
Debuttò con Soldier's pay (1926) e Mosquitoes (1927), due opere che risentono di un clima estetizzante d'importazione europea, di moda in quegli anni tra i letterati americani. Con Sartoris (1929) comincia a delinearsi l'autentica poesia faulkneriana che trova le proprie sorgenti nel "profondo sud" del quale F. è stato il migliore storico e poeta. Adombrati da uno sperimentalismo formale che risente della cultura aristocratica cui lo stesso F. apparteneva, ma ricchi di brani di autentica poesia, dove è colta e messa a fuoco, in tutta la sua drammaticità, la realtà del sud dopo la guerra di secessione, sono: The sound and the fury (1929) e As I lay dying (1930) cui seguirono, tra i libri del più felice periodo creativo, Sanctuary (1931), Light in August (1932), Doctor Martino and other stories (1934) e Absalom, Absalom! (1936), una delle sue opere più discusse dove comincia a sovrapporsi, a una precisa e drammatica intuizione della realtà, una confusa esigenza di interpretazione metafisica. Dopo The Hamlet (1940) e Go down Moses (1942) vennero alcuni romanzi più deboli: Intruder in the dust (1948), Requiem for a nun (1951), A fable (1954), quest'ultimo ambientato in Francia, in cui tuttavia non mancano note della più autentica poesia corale faulkneriana, orchestrata sui temi della dignità umana e della natura condannata e spietatamente incalzata dalla civiltà meccanica (due elementi fondamentali nell'opera di F.). Ultime opere sono: Big woods (1955), The town (1957), The reivers (1962). F. si avvale spesso di una tecnica composita che sovverte l'ordine cronologico del racconto. Nei laceranti e profondi contrasti della sua simbolica provincia di Yoknapatawpha egli ha descritto alcuni degli aspetti più drammatici del mondo moderno. La realtà della vita nelle regioni meridionali degli USA vi è colorata e deformata da un temperamento di moralista, in cui la stessa insistenza su toni crudeli e macabri è quasi il puritanesimo alla rovescia d'una coscienza profondamente turbata. Tra le sue opere vanno ricordate anche due raccolte di versi: The marble faun (1924) e Green bough (1933). Né va dimenticata la sua attività di sceneggiatore cinematografico, soprattutto con H. Hawks (The road to glory, The big sleep, ecc). Nel 1949 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura. Postumi sono apparsi, tra l'altro, Flags in the dust (1973), versione originale di Sartoris, e l'incompiuto Father Abraham (1984), scritti rispettivamente nel 1927 e nel 1926.