ETTY, William
Pittore, nato a York il 10 marzo 1787, morto ivi il 13 novembre 1849. Allievo prima dell'Accademia reale (1807), poi di sir Thomas Lawrence (ma non sembra che l'insegnamento di questo abbia avuto benefica influenza sul suo sviluppo artistico), l'E. esordì nel 1811 alla British Institution e all'Accademia, senza molto successo. Nel 1816 fece una breve visita a Firenze. Prima del 1820 espose all'Accademia Pescatori di corallo, il Trionfo di Cleopatra, esposto l'anno seguente, lo rese celebre. Partì nuovamente per l'Italia, attrattovi specialmente dalle opere del Tiziano e del Veronese, che esercitarono su di lui un profondo effetto. Tornato in patria nell'inverno del 1824, espose successivamente una nuova interpretazione del suo precedente quadro Pandora, il Combattimento, e un episodio della storia di Giuditta (Galleria nazionale d'Edimburgo). Nel 1824 fu nominato socio, nel 1828 membro dell'Accademia reale; tuttavia continuò fino quasi alla morte a studiare ogni sera nella classe di nudo della scuola dell'Accademia. La Giovanna d'Arco (1847) mostra che negli ultimi anni cominciarono a mancargli le sue migliori qualità.
Notevoli suoi lavori sono conservati nelle maggiori gallerie pubbliche e private. La Bellezza che guida la Giovinezza (1832, Londra, Tate Gallery); Bagnante (1841) e Finestra veneziana durante una festa (1831, Londra, Reale Accademia); Ninfe dormienti e satiri (Londra, Victoria and Albert Museum). L'influenza che l'E. esercitò sui pittori inglesi, segnatamente su sir J. E. Millais e G. F. Watts, fu considerevole. Straordinariamente diligente e assiduo nel lavoro, la sua vita fu quasi completamente dedicata alla pittura. Il numero dei suoi studî e quadretti, oltre ai grandi lavori che ha esposti, è immenso e forse in esso meglio si possono ammirare le sue qualità d'artista, perché non impacciate dal soggetto impostogli dalle convenzioni artistiche dell'era vittoriana. L'interesse che pone nello studio del nudo femminile divenne quasi un'ossessione. Non sempre né in tutto originale, ebbe una completa conoscenza del mestiere, una rara virtuosità di tecnica, una calda ricchezza di tavolozza.
Bibl.: Autobiografia, in The Art Journal, 1849, pp. 13, 37; A. Gilchrist, Life of William Etty, Londra 1888, voll. 2; W. C. Monkhouse, in Dict. of National Biography, XVIII, Londra 1889; J. D. Linton, The Art of William Etty, in Magazine of Fine Arts, I (1905), p. 110 segg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XI, Lipsia 1915 (con bibl.).