BRYANT, William Cullen
Poeta e giornalista, nato a Cummington, villaggio del Massachusetts, il 3 novembre 1794; morto a New York il 12 giugno 1878. Dopo i primi successi letterarî, abbandonò la giurisprudenza che studiava e si stabilì a New York. Per più di 50 anni fu redattore del quotidiano New York Evening Post, e coi suoi alti ideali fece molto per il giornalismo dell'epoca. All'età di 18 anni aveva pubblicato la prima poesia scritta in America che dimostri, con la perfezione tecnica, profondità di sentimento e d'immaginazione: Thanatopsis (Meditazioni sulla morte). Tradusse in versi inglesi i due poemi omerici; ma negli scritti originali preferì le forme brevi della lirica. Il più lungo poema suo, The Ages (I Secoli), passa in rassegna la storia umana, augurando il regno della pace sulla terra. Il suo stile è chiaro, vigoroso, un po' freddo, ma perfetto quanto alla forma classica. Egli non piace dunque ai critici che non vogliono altro che la rappresentazione realistica; ma la sua importanza come precursore è grande, ed egli resta non soltanto il primo tra i poeti americani, ma poeta in senso universale. Due liriche specialmente dimostrano simpatia per l'Italia, Italy, e i versi scritti nel 1865 per il centenario dantesco. L'ultimo atto della sua vita lunga e nobile fu di commemorare Giuseppe Mazzini all'inaugurazione di una statua di lui a New York. Lo sforzo fu soverchio per le sue condizioni di salute, e pochi giorni dopo morì, nell'ottantaquattresimo anno.
Opere: Life and Works, ed. Parke Godwin, voll. 6, New York 1883-1901; Orations and Addresses, New York 1878; Poetical Works, New York 1917.
Bibl.: John Bigelow, W. C. Bryant, Boston 1890; G. W. Curtis, The Life, Character and Writings of Bryant, New York 1879; J. G. Wilson, Bryant and his Friends, New York 1886.