PLUNKET, William Conyngham
Giurista e uomo di stato irlandese, nato a Enniskillen (contea di Monaghan) il 1° luglio 1764, morto il 4 gennaio 1854. Figlio d'un presbiteriano, compì i suoi studî a Trinity College (Dublino) e cominciò con esercitare l'avvocatura nel 1787. Nel 1798 entrò nel parlamento irlandese per Charlemont dove si dimostrò patriota fervente, seguace di Burke. Egli apparteneva al partito whig e aspirava a una forma di regime politico come quello stabilitasi in Inghilterra nel 1688 con la "Dichiarazione dei diritti". Come protestante ammetteva la supremazia della Established Church, ma voleva tolleranza per i cattolici, come del resto i più illustri protestanti irlandesi in quell'epoca di spirito illuministico, e caldeggiava entro questi limiti un'Irlanda indipendente nel suo regime interno. Perciò si oppose gagliardamente al progetto d'unione con l'Inghilterra voluto da Pitt, ma una volta attuata questa si mostrò severo contro R. Emmet che, avendo tentato una ribellione armata, fu condannato a morte, e accettò nel 1805 la carica di attorney general. Fu anche deputato al parlamento inglese e vi parlò a favore dell'emancipazione dei cattolici. Come attorney si oppose nel 1822 all'intollerante fazione orangista, ma osteggiò anche l'associazione cattolica creata da O' Connell, contro la quale pronunziò nel 1825 un famoso discorso. Fu nominato in seguito pari del regno e nel 1830 lord cancelliere per l'Irlanda, ufficio che ritenne fino al 1841, nel quale anno si ritirò dalla vita politica.