Pitt, William conte di Chatham
Politico (Westminster, Londra, 1708-Hayes, Kent, 1778). Compì gli studi classici a Eton e a Oxford. Eletto nel 1735 alla Camera dei comuni, si schierò con i whigs contro la politica di quieto vivere e di rinuncia all’espansione navale e coloniale del primo ministro Walpole. Caduto il governo Walpole (1742), grazie anche alla sua strenua opposizione, P. fu nominato tesoriere delle forze armate (1746). Durante la sua attività politica, sostenne la necessità di condurre una lotta a fondo contro la potenza navale e coloniale di Francia e Spagna, divenendo così l’interprete delle aspirazioni imperiali britanniche. Nel 1757, quando la guerra dei Sette anni, scoppiata l’anno precedente, stava volgendo a favore della Francia, P. fu nominato ministro della Guerra. Sotto la sua direzione gli inglesi non solo riconquistarono la supremazia sui mari in Europa, ma distrussero la potenza della Francia sia in India sia in America, dove occuparono il Canada. Ostacolato nel suo progetto di azione preventiva contro la Spagna, P. nel 1761 si dimise; ma grazie alla sua influenza in Parlamento e alla popolarità acquistata nel Paese nel 1766 il re, dopo averlo elevato alla nobiltà con il titolo di conte di Chatham, lo richiamò al potere con l’incarico di formare il governo. I due anni del suo ministero furono caratterizzati da scelte contraddittorie che gli alienarono simpatie e popolarità e nell’ott. del 1768, anche a causa della sua salute malferma, si dimise. In seguito criticò la politica arbitraria del governo North nei confronti delle colonie americane e chiese la sospensione delle ostilità contro gli insorti (1777). Il 7 apr. 1778, durante un suo discorso alla Camera dei lord, in cui si opponeva al riconoscimento dell’indipendenza alle colonie sostenendo l’unità dell’impero britannico, fu colto da un grave malore e dopo pochi giorni morì.