Scrittore sudafricano di lingua inglese (Pietersburg 1903 - Brighton 1973). S'impose con il romanzo Turbott Wolfe (1926; trad. it. 1971), aspra denuncia della segregazione razziale; soggiornò quindi in Giappone (1927-28) stabilendosi poi a Londra. Dopo la prima raccolta Notes for poems (1927), segnata nei modi dall'incontro con la cultura orientale, la sua poesia si volse a un'incisiva e originale satira sociale: The dorking thigh, and other satires (1945); Borderline ballads (1955); Celebrations (1972). Oltre a volumi di racconti (I speak of Africa, 1927; Paper houses, 1929) e romanzi (Sado, 1931; The case is altered, 1932; Museum pieces, 1952), scrisse opere autobiografiche (Double lives, 1943; At home, 1958; Diary, 1961; The autobiography of William Plomer, post., 1975) e libretti per B. Britten (Gloriana, 1953; The prodigal son, 1968).