BRADFORD, William
Nacque probabilmente nel marzo 1590, ad Austerfield nel Yorkshire, e giovinetto si unì a Guglielmo Brewster nella chiesa separatista di Scrooby. Abbandonata l'Inghilterra, egli si stabilì infatti con loro in Olanda nel 1609 e lavorò come tessitore di seta prima ad Amsterdam e poi a Leida, dove probabilmente acquistò la vasta cultura teologica e letteraria della quale i suoi scritti fanno fede. Poi fece parte della spedizione dei Pilgrims Fathers nel Nuovo Mondo e fu con loro sul Mayflower nel 1620 e tra i firmatarî del patto di Cape Cod Bay. Finalmente, dal 1621 quasi ininterrottamente fino alla sua morte, fu governatore della colonia di Plymouth.
Egli può considerarsi, sotto molti aspetti, la figura più notevole dell'emigrazione originaria dei Pilgrims Fathers, e l'uomo che veramente creò il loro minuscolo stato. Più fine e più colto di Brewster, di idee più vaste e di virtù pratiche più solide, scrittore di rara efficacia, amministratore abile e audace, egli diede alla colonia di Plymouth le sue istituzioni fondamentali, le direttive della sua politica e la storia della sua fondazione. Nei primissimi anni del suo governo il paese fu esplorato, le relazioni con gl'Indiani furono stabilite, il commercio delle pellicce, che doveva rappresentare la vera salvezza finanziaria delle colonie, fu organizzato. Nel 1630, acquistati tutti i diritti degl'investitori e quindi eliminato l'elemento proprietario che era esistito fino alla concessione, Plymouth diventava una colonia corporativa e una nuova patente veniva concessa a Bradford e ad alcuni suoi associati, con la quale era assegnato loro un territorio definito ed era stabilito chiaramente il loro titolo, prima poco sicuro.
Fedele ai principî della sua setta e alla tendenza tipica dei puritani di allora di far valere come regole di diritto le opinioni morali di una minoranza, Bradford impose con rigidità alla colonia, che egli considerava, del resto, una chiesa congregazionalista oltremare, le austere forme di vita del puritanismo. Ma con fine giudizio, più tardi, quando completò (1650) la sua History of the Plymouth Plantation, documento di valore inestimabile per lo studio della colonizzazione della Nuova Inghilterra, egli vide forse la debolezza intima del puritanismo e si presentò al suo spirito il sospetto che lo sviluppo eccezionale della criminalità nella Nuova Inghilterra potesse avere come una delle molte cause, anche l'aver voluto troppo frenare la libertà del costume, come egli aveva fatto. La History of the Plymouth Plantation, che racconta gli avvenimenti della piccola colonia puritana dalle sue origini al 1646 è la sua opera maggiore. Egli scrisse anche una serie tli Dialoghi, e collaborò con Winslow al Diary of Occurrences della Relation di Mourts. Morì a Plymouth il 9 maggio 1657.