BAUMEISTER, Willi
Pittore tedesco, nato a Stoccarda il 22 gennaio 1889, ivi morto il 31 agosto 1955. Studiò all'Accademia di belle arti di Stoccarda, poi, nel 1911, con A. Hölzer. Nel 1912 fece il suo primo viaggio a Parigi e vi conobbe F. Léger e J. Miro; vi tornò nel 1914 con O. Schlemmer. Seguì una tendenza costruttivista, tra Schlemmer, Léger e Mondrian, in rapporto anche alle ricerche del Bauhaus; lavorò anche come tipografo e decoratore scenico. Nel 1933 B. fu licenziato dalla Kunst-Schule di Francoforte e perseguitato dai nazisti come uno degli esponenti della cosiddetta "arte degenerata". Ristabilitosi a Stoccarda nel 1945, ottenne una cattedra di pittura nella locale Accademia di belle arti.
Verso il 1919 ha inizio la serie delle sue "pitture murali". Dal 1924 al 1930 è il periodo dei "Maschinebilder", dipinti di macchine. A partire dal 1937, con gli "Ideogrammi", la sua visione matura da una fase sperimentale ad una più approfondita ricerca interiore; vengono meno i residui figurativi della sua pittura, che egli concepisce ora come espressione dell'inconscio, secondo le teorie esposte nel suo volume Das Unbekannte in der Kunst (Stoccarda 1947). La sua ricerca astratta ha una componente grafico-simbolica ed una cromatico-psicologica, che prende sempre più sviluppo negli anni del dopoguerra, con l'assimilazione dell'influenza di Miro e di M. Ernst. Pur nella libertà espressiva di cui la sua arte va arricchendosi, essa conserva sempre, nel carattere compositivo, l'impronta della formazione costruttivista.
Bibl.: W. Grohmann, W.B., Stoccarda 1952; H. Hildebrandt, W.B., in Prisme des Arts, novembre 1956.