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WILLEMER, Marianne von, nata Jung

di Giuseppe Gabetti - Enciclopedia Italiana (1937)
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WILLEMER, Marianne von, nata Jung

Giuseppe Gabetti

Poetessa tedesca, nata a Linz il 20 novembre 1784, morta a Francoforte il 6 dicembre 1860.

È la "Suleika" di Goethe, ispiratrice del Westöstlicher Divan. Figlia di un fabbricante di strumenti musicali, attrice e danzatrice a quattordici anni nella compagnia del maestro di ballo Traub - e come tale celebrata da Clemens Brentano - suscitò l'interesse del banchiere di Francoforte, Johann Jakob von Willemer (1760-1839), il quale nel 1800 l'accolse in casa, la fece istruire e educare insieme con i proprî figli e infine il 27 settembre 1814 la sposò. Nello stesso settembre e nell'ottobre Goethe fu replicatamente ospite alla Gerbermühle - tenuta sul Meno dove i Willemer solevano trascorrere l'estate - e rapidamente si intrecciò l'idillio: il 7 agosto dell'anno seguente Goethe ritornò e trascorse con i Willemer quasi un mese e mezzo, fino al 17 settembre, quando la consapevolezza della necessità della rinuncia condusse alla separazione.

Bella di una bellezza esotica, calda e soda, vivacissima di spirito, pronta d'intuito, impetuosa di natura, la Willemer diede al poeta del Faust la sua ultima giovinezza; e, fra le ebbrezze e le agitazioni della passione, nella chiara consapevolezza meditativa del poeta ormai più che sessantenne, in rapidi getti di ispirazione, una nuova lirica nacque, nella quale splende la luce arcana dell'orfico mistero, da cui sorge e in cui si dissolve ogni esistenza.

Né la W. fu soltanto l'ispiratrice di tale poesia: non poche liriche - e alcune tali che nessuno avrebbe mai sospettato che non fossero di Goethe: come: Hochbeglückt in deiner Liebe; Nimmer will ich dich verlieren; Ach um deine feuchten Schiwingen, ecc. - sono diretta creazione sua. Solo quando Herman Gunin pubblicò nel 1869 il suo saggio Goethe und Suleika, si conobbe il segreto che la W. aveva religiosamente custodito dentro di sé, fino alla morte.

Bibl.: W. Creizenach, Goethe und M. von W., Stoccarda 1878; Goethe, Briefwechsel mit M. von W., ed. M. Hecker, Lipsia 1915; A. Müller, Johann Jakob von W., Lipsia 1925; K. Bahn, M. v. W., Berlino 1928.

Vedi anche
idillio Nome con cui i Greci designarono in origine qualsiasi poesia di piccole proporzioni, di genere descrittivo; l’argomento pastorale, non inerente necessariamente al concetto di idillio, andò prevalendo nel periodo ellenistico, e di argomento bucolico sono, in gran parte, gli Idilli di Teocrito. Di qui, ... Orfismo Corrente pittorica degli anni 1910 che, partendo da alcune premesse poste dal cubismo francese, tende a realizzare un’immagine pittorica tendenzialmente astratta, attraverso rapporti ritmici fra luce colore e movimento. Principali esponenti ne sono R. Delaunay e F. Kupka.Il termine fu usato la prima ... Clemens Maria Brentano Poeta tedesco (Ehrenbreitstein s. Reno 1778 - Aschaffenburg 1842). Di padre italiano e di madre tedesca, studiò a Halle e a Jena, dove strinse amicizia con i romantici L. Tieck e F. Schlegel. In questo periodo pubblicò una commedia satirica (Gustav Wasa, 1800) e un romanzo (Godwi, 2 voll., 1801-1802) ... Johann Wolfgang von Goethe Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la consapevolezza d'una acquisita libertà di sentimenti e di espressione; gli fu quindi spontaneo rendersene ...
Vocabolario
junghiano
junghiano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo psichiatra e psicanalista svizzero Carl Gustav Jung 〈iùṅ〉 (1875-1961), fondatore di una teoria e di una tipologia della psiche (psicologia analitica) diversa dalla psicanalisi freudiana,...
von
von ‹fòn› prep. ted. – Preposizione corrispondente all’ital. «di». In Germania e in Austria è frequente in nomi di antiche famiglie nobili indicate per mezzo del loro feudo, e anche come predicato nobiliare (premesso a cognomi di qualunque...
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