WILHELMSHAVEN (A. T., 53-54-55)
Porto militare tedesco sul Mare del Nord, posto a occidente di Brema (da cui dista in linea d'aria una trentina di km.), su una tozza penisola che domina da occidente l'entrata nella Baia della Jade, all'estremità meridionale della quale getta le acque il piccolo fiume d'egual nome. La località apparteneva all'Oldemburgo e, posta com'era in zona paludosa spesso sommersa, a fatica trasformata in verdi pascoli nei luoghi più favorevoli, battuta dal vento, allo sbocco d'un fiume che non poteva venire utilizzato per la navigazione, aveva importanza del tutto trascurabile, pur essendo i fondali della Jade sempre profondi almeno 10 metri. Passato il territorio alla Prussia (distretto di Aurich della provincia di Hannover), che ne fece acquisto dall'Oldemburgo nel 1854 per farne una base navale, il porto venne aperto nel 1869 e prese nome da Guglielmo di Prussia. Il culmine del suo sviluppo venne raggiunto verso il 1914, quando per il porto passavano 500 mila tonn. di merci all'anno (destinate in gran parte al rifornimento delle officine) e l'attività dei cantieri, delle fonderie, delle fabbriche di macchine ne faceva uno dei centri più attivi della Germania di NO., sede del comando della flotta del Mare del Nord. Gli abitanti erano aumentati da 14 mila nel 1885 a 45 mila nel 1916. La sconfitta della Germania nella guerra mondiale ha notevolmente ridotto l'attività di Wilhelmshaven e gli abitanti sono ridiscesi a 27.861 (1933); il riarmo della flotta tedesca ha di nuovo messo in efficienza cantieri e officine. Dal 1° aprile 1937 la località è inoltre ritornata a far parte dell'Oldemburgo.