WINDELBAND, Wilhelm
Filosofo, nato a Potsdam l'8 maggio 1848, morto a Heidelberg il 22 ottobre 1915. Insegnò filosofia all'università di Lipsia dal 1873, a Zurigo dal 1876, a Friburgo dal 1877, a Strasburgo dal 1882 e a Heidelberg dal 1903.
l lavori principali del W. rientrano nel campo della storia della filosofia; egli tuttavia ha molto influito sul suo tempo con la sua dottrina, che ha dato origine alla neokantiana teoria dei valori. Le sue opere più importanti di storia della filosofia sono: Die Geschichn der neueren Philosophie in ihrem Zusammenhange mit der allgemeinen Kultur und den besonderen Wissenschaften (voll. 2, Lipsia 1878-80; 7ª ed., ivi 1922; trad. it. di Aldo Oberdorfer, Storia della filosofia moderna, Firenze 1925); Geschicte der alten Philosophie, nel Handbuch der klassischen Altertumswissenshaften (Monaco 1888; 4ª ed., a cura di A. Goedeckemeyer, ivi 1923); Geschichte der Philosophie (dalla 3ª ed. Lehrbuch der Geschichte der Philosophie, Tubinga e Lipsia 1891; 12ª ed., riveduta e completata da E. Rothacker, Tubinga 1928; trad. it., sulla 5ª ed. tedesca, di E. Zaniboni, Palermo 1910-12; nuova versione it. sulla 8ª ed. ted. di L. Dentice d'Accadia, Palermo 1921-22): è la prima opera che abbia esposto la storia della filosofia quale storia dei problemi e concetti filosofici; Platon (Stoccarda 1900; 7ª ed., 1923; trad. it. di M. Graziussi, Palermo 1914). Il W. ha delineato la propria filosofia in alcuni sagqi dei Präludien, Aufsätze und Reden zur Einleitung in die Philosophie (Tubinga 1884; 9ª ed., voll. 2, ivi 1924), e nella Einleitung in die Philosophie (Tubinga 1914). Scolaro di Lotze, il W. è convinto che lo spirito della filosofia kantiana, da lui professata, è costituito da un criticismo assiologico. La ragione pura è il complesso dei valori assoluti e universali; la filosofia è la scienza critica dei valori di validità universale. Questi sono i principî dell'attività giudicatrice assoluta, che servono di norme per la valutazione di quanto avviene con necessità naturale nell'individuo e nel processo storico. L'unità delle norme va ricercata nella coscienza religiosa: la santità è la coscienza normativa del vero, del buono e del bello, sentiti come realtà trascendente. Il criticismo del W. combatte nello stesso tempo l'orientamento unilaterale della filosofia verso le scienze naturali, e propugna la necessità di una filosofia della cultura. Notevoli anche gli studî del W. nel campo della logica, tra cui vanno menzionati Beiträge zur Lehre vom negativen Urteil, in Strassburger philosophische Abhandlungen zu Zellers 70. Geburtstag (Friburgo 1884); Vom System der Kategorien, in Philosophische Abhandlungen zu Sigwarts 70. Geburtstag (Tubinga 1900); Die Prinzipien der Logik (in Enzyklopädie der philosophischen Wissenschaften, redatta dal W. e da A. Ruge, Tubinga 1912; trad. it. di B. A. Sesta, Enciclopedia delle scienze filosofiche, Palermo 1914). Fra gli altri scritti del W. sono da ricordare Die Lehren vom Zufall (tesi di dottorato, Berlino 1870) e Über Willnsfreiheit (Tubinga 1904; 4ª ed., 1923).
Bibl.: E. Laas, Über theologischen Kritizismus, in Vierteljahrschrift für wissenschaftliche Philosophie, VIII (1884); A. Kronfeld, Über W.s Kritik am Phänomenalismus, in Archiv für Psychologie, XXVI (1913); B. Bauch, W. W., in Kantstudien, XX (1915); C. Bäumker, Nekrolog, in Jahrbuch der Münchener Akademie der Wissenschaften, 1916; H. Rickert, W. W., Tubinga 1916; 2ª ed., 1929; A. Hoffmann, Das Systemprogramm der Philosophie der Werte. Eine Würdigung der Axiologie W.s, Erfurt 1922; H. Levy, Die Hegel-Renaissance in der deutschen Philosohpie, Charlottenburg 1927; G. Daniels, Das Geltungsproblem in W.s Philosohpie, Berlino 1929. Scritti italiani: G. de Ruggiero, La filosofia dei valori in Germania, Trani 1911 (estratto dalla rivista La Critica, IX, 1911); A. Ravà, G. W., in Rivista di filosofia, 1919; Ad. Levi, Il problema dell'errore nella filosofia di G. W., in Archivio di storia della filosofia italiana, III (1934).