SCHULZE, Wilhelm
Glottologo, nato il 15 dicembre 1863 a Burgsteinfurt (Vestfalia), morto a Berlino il 16 gennaio 1935. Ingegno precoce, pubblicò i primi lavori mentre era ancora studente. Esordì nell'insegnamento superiore nel 1890 come docente a Greifswald, dove si era addottorato nel 1887. Nominato professore a Marburgo nel 1892, si trasferì a Gottinga nel 1895, e alla morte di Johannes Schmidt fu chiamato a Berlino, dove insegnò per un trentennio (1901-1932), svolgendo in pari tempo anche in seno all'Accademia prussiana delle scienze un'attività intensa.
In tutta l'opera scientifica dello Sch., che abbraccia l'intero dominio indoeuropeo, dottrina glottologica e metodo filologico appaiono congiunti in felice e fecondo connubio; e di parecchi suoi lavori ben si può dire che contengano più di quello che il titolo sembra promettere. Nel libro in cui si era proposto di riesaminare il noto fenomeno dell'allungamento metrico nella poesia epica greca, egli affronta una folla di svariati problemi linguistici e filologici. Una ricerca apparentemente ristretta nel campo dell'onomastica latina si converte in un poderoso contributo alla storia delle relazioni fra Etruschi, Latini e altri popoli dell'Italia antica. Una serie di studî ulfiliani, pubblicati in varie occasioni, pareggia la mole e il pregio di un volume. Tra le maggiori benemerenze dello Sch. si deve ricordare l'opera da lui prestata nel corso di molti anni alla ricostruzione della lingua tocarica, sia collaborando alla Tocharische Grammatik di E. Sieg e W. Siegling (1931), sia con particolari indagini e note critiche.
Opere: Quaestiones epicae, Gütersloh 1892; Orthographica, Marburgo 1894; Zur Geschichte lateinischer Eigennamen, Berlino 1904. - Quasi tutti gli altri scritti, fino al 1932, sono raccolti nel volume: Kleine Schriften, Gottinga 1934. Dal 1905 lo Sch. fu condirettore della Zeits. f. vergl. Sprachforschung fondata nel 1852 da A. Kuhn.