GIBSON, Wilfrid Wilson
Poeta inglese, nato a Hexham (Northumberland) nel 1880.
Le sue prime raccolte di poesie (Urlyn the Harper, 1902; The Queen's Vigil, 1902; The Golden Helm, 1903; The Nest of Love, 1905) dimostrano che l'ispirazione del G. era dominata dal Tennyson. Ma già nella composizione drammatica Stonefolds (1907) si avverte un radicale mutamento, il quale si precisò nelle successive raccolte poetiche (Fires, 1912; Thoroughfares, 1914; Borderlands, 1914; Battle, 1915; Friends, 1916, ecc.) e condusse il G. a partecipare attivamente alla reazione contro la poesia di Tennyson e soprattutto contro i suoi caratteri distimivi di grazioso, sentimentale, superficialmente ottimistico, ecc. Il G. si è trovato così ad essere uno degli esponenti della cosiddetta scuola giorgiana di poeti: nelle sue opere liriche ha rappresentato, con metri pedestri e linguaggio prosaico voluti, soprattutto i poveri, contadini e talora operai delle industrie, con una forza di disegno che rammenta il Wordsworth, ma che per molti aspetti rientra nel simbolismo, anche per la larga parte che vi è fatta allo sfondo di natura (Livelihood, 1917; Whin, 1918; Home, 1920; Neighbours, 1920; I Heard a Sailor, 1925), mentre nel teatro ha rappresentato soprattutto l'ambiente del nativo Northumberland (Daily Bread, 1910;Womenkind, 1913; Krindlesyke, 1922; Kestrel Edge and Other Plays, 1924).
Altre opere: On the Threshold (1907); The Web of Life (1908); Akra the Slave (1910); Collected Poents 1905-25 (1926); The Golden Roonn (1928); Hazards (1930); Highland Daewn (1932): Islands (1932); Fuel (1934)