LAW, Wiiliam
Teologo e mistico, nato a Kings Cliffe, presso Stamford (Northamptonshire) nel 1686, morto ivi nel 1761. Studiò a Cambridge, e nel 1711 vi ricevette gli ordini e divenne fellow dell'Emmanuel College, posto che perdette per non aver prestato il giuramento di fedeltà a Giorgio I. Circa il 1727 divenne precettore di Edoardo Gibbon, padre dello storico e visse per parecchi anni a Putney; circa il 1740, si stabilì a Kings Cliffe, dove nel 1744 accolse Hester Gibbon e la vedova Hutcheson, con le quali condusse una vita quasi monastica, di ritiro e opere di pietà.
Tenacemente attaccato ai principî dell'"Alta Chiesa", il L. si segnalò per opere di controversia, contro B. Hoadly (Three letters to the Bishop of Bangor, 1717-19; v. bangoriana, controversia, VI, p. 89), contro B. de Mandeville (v. Remarks on the Fable of the Bees, 1724) e contro il deista M. Tindal (The Case of Reason, 1731). A questi scritti polemici, che precisano negativamente le direzioni del suo pensiero, bisogna aggiungere un attacco contro il teatro (The Absolute Unlawfulness of the Stage Entertainment, 1726), e altre due opere, A Practical Treatise upon Christian Perfection (1726) e soprattutto A Serious Call to a Devout and Holy Life, che per rigore di logica e chiarezza e forza di stile è il più noto fra gli scritti del L. ed esercitò larghi influssi su J. Wesley e il suo gruppo e su altri. Più tardi, tuttavia, i primi metodisti, pur riconoscendo il loro debito verso il L. si staccarono da lui; e fu quando, dopo il 1730, il L., conosciute le opere di J. Boehme si diede tutto alla via mystica. Frutto di quest'ultima fase della sua attività furono varî scritti, specialmente An Appeal to all that Doubt (1740), The Spirit of Prayer (1749), di cui sono in certo modo continuazione The Way to Divine Knowledge (1752) e The Spirit of Love (1752), nonché l'influsso dal L. esercitato su G. Cheyne, J. Byrom e sul Saint-Martin.
Bibl. e ediz.: Works, voll. 9, 1753-76; Remarks, a cura di F. D. Maurice, Cambridge 1844; A Serious Call, ecc., a cura di J. H. Overton, 1898; a cura di C. Bigg, 1899; trad. it., Un serio appello, ecc., Roma 1923; Liberal and mystic Writings, a cura di W. Scott Palmer e W. P. Du Bose, Londra 1908; M. M. Schofield, The Spirit is Life: a Selection from the Letters of W. L., ivi 1917; J. H. Overton, W. L. Nonjuror and Mystic, ivi 1881; id., The Nonjurors, ivi 1902; S. H. Gem, The Mysticism of W. L., ivi 1914; S. Hobhouse, W. L. and 18th Century Quakerism (con scritti inediti del L.), ivi 1927.