LAM, Wifredo
Pittore, nato a Sagua la Grande (Cuba) il 2 dicembre 1902. Studiò all'Accademia delle Belle Arti dell'Avana. Recatosi in Spagna durante la guerra civile, nel 1938 si rifugiò a Parigi dove si stabilì. Fu questo il momento determinante per lo sviluppo delle sue ricerche: l'incontro con Picasso e specialmente i legami che stabilì col gruppo surrealista. Fu infatti con A. Breton, M. Ernst, V. Brauner che L. tornò a Cuba nel 1941. Negli anni della guerra la sua attività si svolse tra l'Avana e New York, divenuta un importante centro del surrealismo. Dopo la guerra ritornò in Europa: la sua attività, a partire da questo momento, si svolge tra Parigi, l'Italia e gli Stati Uniti. La sua prima personale a Parigi è del 1939, e a New York del 1942. A partire dal 1954 espone regolarmente al Salon de Mai e alle più importanti collettive d'Europa e d'America. Tra le numerose retrospettive dedicate alla sua opera, l'esposizione circolante di Basilea, Bruxelles, Amsterdam, Hannover, Stoccolma (1967); al Museo d'Arte Moderna di Parigi (1968). Nel 1964 gli furono assegnati il premio Guggenheim e il premio Marzotto.
La formazione surrealista di L. nasce dal ricupero di una cultura africana che sta alla base della sua opera. L'arcaismo delle prime opere si arricchisce successivamente in più complesse implicazioni culturali: i miti della civiltà caraibica si affiancano a riferimenti a un universo onirico di netta derivazione surrealista (La Giungla, 1942, New York, Museum of Modern Art). Al 1970 risale un'intensa attività plastica: i suoi "animalitotem" sono sculture nate dallo stesso universo fantastico e suggestivo.
Vedi tav. f. t.
Bibl.: M. Leiris, W. Lam, Milano 1970; Y. Taillandier, W. Lam, Parigi 1970.