WIESBADEN (A. T., 53-54-55)
Città della Renania, capoluogo del distretto omonimo, posta in splendida posizione presso le boscose pendici meridionali del Taunus, che la proteggono dai venti di N., all'altitudine di 116 m. s. m., in una regione lievemente ondulata, che è in parte ricoperta da vigneti e frutteti, a un'ora di distanza dal Reno.
La contrada era abitata già in epoca molto antica; i Romani innalzarono un castello sul Heidenberg (dove sono gli ospedali della Schwalbacher e Röderstrasse) e accanto al castello si sviluppò un notevole centro abitato. Distrutto quasi completamente durante le invasioni, in epoca franca vi sorse una curtis imperiale, che si appoggiò su un resto delle costruzioni romane (Heidenmauer, sec. IV-V d. C.). La città medievale, la quale crebbe più in basso accanto a un castello (Frankenburg) innalzato dai conti di Nassau, occupa la parte SE. dell'Altstadt odierna. L'attività principale, a somiglianza di altre città renane, consisteva nel commercio del vino. Le recava anche vantaggio il fatto di essere centro amministrativo. Le zone paludose dei dintorni rendevano la città maggiormente sicura; dopo la guerra dei Trent'anni essa si allargò in modo da comprendere gran parte delle sorgenti termali, i casali attorno alla chiesa di San Maurizio e i vicini villaggi di Uffhoben (Westendstrasse) e Rode (Platterstrasse). Diventata capoluogo del Nassau, crebbe ancor più d'importanza, cominciò ad attirare forestieri e venne ad assumere una pianta approssimativamente pentagonale (compresa nelle strade Friedrich - Schwalbacher - Röder - Taunus - Wilhelmstrasse). Ma diventato il luogo troppo ristretto, dovette poi trovar posto sulle vicine colline e aggregando i comuni vicini (Biebrich, Schierstein, Sonnenberg) si spinse fino al Reno, in modo che gli abitanti da 35 mila nel 1871 sono aumentati a 159.732 nel 1933. A così rapido incremento ha contribuito soprattutto lo sviluppo della città come luogo di cura in virtù di 27 sorgenti termali (v. appresso), dalle quali si riversano due milioni di litri di acqua al giorno, favorito anche dal clima mite (media annua 9° 3) con limitate precipitazioni (593 millimetri all'anno). Questo spiega l'aspetto del tutto moderno di Wiesbaden, il numero elevato degli alberghi (85, di cui 24 sulle sorgenti stesse) e delle pensioni (80), la presenza d'un monumentale casino (il Kurhaus, costruito nel 1907 da F.v. Thiersch) e d'un grandioso stabilimento balneare (Kaiser Friedrich Bad), il numero grandissimo di giardini e di parchi. Si calcola che ogni anno la città ospiti 200 mila persone. Insieme con Magonza, Wiesbaden forma uno dei nodi ferroviarî più importanti della Germania.
Nel Nassauisches Landesmuseum collezioni di antichità del Nassau e la collezione d'arte civica.
Le sorgenti di Wiesbaden forniscono acque clorurato-sodiche di varia termalità (sino a 69°) usate per bagni, docce, irrigazioni, inalazioni, bevanda. Indicazioni terapeutiche: reumatismo neuro-artro-muscolare; affezioni da alterato ricamhio; catarri delle vie respiratorie; forme gastroenteriche; esaurimenti e convalescenze.
Storia. - La città era nota già all'epoca romana (Aquae Mattiacae, Fontes Mattiaci). Durante il Medioevo il sito viene menzionato per la prima volta da Eginardo e poi più volte ricordato come possedimento imperiale negli atti reali. Nel sec. XII Wiesbaden fu infeudata al conte di Nassau e nelle successive divisioni patrimoniali della famiglia, avvenute nel corso del secolo XIII, passò alle linee Walram, nel 1355 Wiesbaden divenne capitale della contea di Nassau-Idstein; passò nel 1605 alla linea di Saarbrücken; nel 1659 a quella Nassau-Usingen, che nel 1744 vi prese residenza. Nel 1809 fu capitale del recente granducato di Nassau; nel 1866 passò alla Prussia.
IL trattato di Wiesbaden.- Trattato conchiuso il 6 e 7 ottobre 1921 tra W. Rathenau, ministro tedesco per la Ricostruzione, e L. Loucheur, ministro francese per le Regioni liberate. Consta di due protocolli; il 1° comprende un completo piano per l'esecuzione del prestito tedesco per le riparazioni previsto dal trattato di Versailles, attraverso la costituzione di due grandi organizzazioni economiche in Francia e in Germania. Il secondo protocollo fissa la cessione alla Francia in conto riparazioni di prodotti industriali tedeschi, in massima parte costituiti da materiale ferroviario e materie prime, prevalentemente carbone e bestiame. I due protocolli sono seguiti e completati da una serie di accordi particolari diretti tra gruppi industriali tedeschi e francesi per la ricostruzione dei territorî del nord della Francia danneggiati dalla guerra.
Bibl.: F. Otto, Geschichte der Stadt Wiesbaden, Wiesbaden 1877; F. W. Roth, Geschichte und historische Topographie der Stadt Wiesbaden im Mittelalter und in der Neuzeit, ivi 1883; F. Heymach, Geschichte der Stadt Wiesbaden, ivi 1925; W. Lotz, Die Baudenkmäler im Regierungsbez. Wiesbaden, Berlino 1880.