CESARINI SFORZA, Widar
Filosofo del diritto, nato a Forlì il 5 settembre 1886. Dopo avere militato nel giornalismo - fu prima redattore, poi direttore del Resto del Carlino - entrò nell'insegnamento universitario come professore di teoria generale del diritto nelle università di Bologna e di Pisa, di filosofia del diritto in quella di Roma (dal 1931).
Tra i maggiori esponenti dell'indirizzo filosofico dell'esperienza giuridica, C.S. scopre innanzi tutto l'ambivalenza che tacitamente scorre fra tendenze tenute tradizionalmente per opposte, quali il giusnaturalismo e il positivismo, accumunandole sotto il segno di quelle dottrine che invece di cercare il principio costitutivo del diritto, ne hanno indagato il principio regolativo. La giustizia, l'utilità, la forza, non costituiscono - egli dice - il quid del diritto, ma rappresentano le direttrici ideali che a volta a volta informano gli ordinamenti giuridici positivi rimanendovi immanenti. Di qui l'importanza della differenza tra principio costitutivo e principi regolativi: il principio regolativo s'intende come la direttrice di un ordinamento giuridico, quale si può dedurre dalla stessa formulazione delle norme, il principio costitutivo è l'atto con cui l'uomo normalizza le sue azioni. Ne consegue la differenza tra atto e formula normativi: come formula, la norma è un'astrazione, scaturente da un atto logico e apprendibile da un atto logico; come atto, la norma è concretezza, fluente dal seno stesso delle azioni umane.
Sue opere principali: Il concetto del diritto e la giurisprudenza integrale (Milano 1913); Il diritto dei privati (Roma 1929); "Jus" e "Directum" (Bologna 1930); Lezioni di teoria generale del diritto (Padova 1930); Ex facto ius oritur, in "Studî in onore di G. Del Vecchio" (Modena 1930); Storia della filosofia del diritto in compendio (Pisa 1938); Guida allo studio della filosofia del diritto, Roma 1949; Filosofia del diritto, Milano 1955; Idee e problemi di filosofia giuridica, Milano 1956.