whistleblower
s. m. e f. inv. Allertatore civico, segnalante: chi, dopo aver constatato illeciti nella struttura pubblica o privata per la quale lavora, denuncia l’illecito per dovere civico.
• Perché non si affronta il problema del whistleblower, che dall’interno di un’amministrazione solleva l’allarme sul malaffare e la corruzione? (Massimo Villone, Manifesto, 13 maggio 2014, p. 15) • La legge [...] d’ora in poi proteggerà i whistleblower, cioè i segnalatori, invertendo l’onere della prova a carico del denunciato o del querelato e ribaltando le garanzie costituzionali. (Gian Maria De Francesco, Giornale, 22 gennaio 2016, p. 10, Interni) • Ho fatto una piccola verifica, ho cercato le parole con cui la stampa americana ha più frequentemente definito negli anni scorsi [Edward] Snowden: whistleblower (naturalmente) e anche, a seconda dei casi, traitor «traditore», dissident «dissidente», patriot «patriota», hero «eroe». Non potrebbero esserci oscillazioni più ampie e le scelte linguistiche tradiscono l’estrema varietà con cui gli stessi fatti possono essere giudicati da differenti individui. (Rosario Coluccia, Nuovo quotidiano di Puglia, 4 marzo 2018, p. 11, Attualità).
- Espressione inglese composta dai s. whistle ‘fischio, fischietto’ e blower ‘soffiatore, informatore’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 ottobre 1995, p. 21, Economia (Danilo Taino), nella variante grafica whistle blower.