Heisenberg, Werner Karl
Fisico tedesco (Würzburg 1901 - Monaco di Baviera 1976). Formatosi a Monaco e Gottinga, dopo il conseguimento del dottorato (1923) H. iniziò un’intensa collaborazione con N. Bohr a Copenhagen, che si concluse nel 1927, quando all’età di soli 26 anni fu chiamato a ricoprire la cattedra di fisica teorica a Lipsia. Nel 1932 fu insignito del premio Nobel per la fisica per i suoi lavori sui quanti e l’idrogeno. Insegnò all’univ. di Berlino dal 1941 al 1945 e, nel dopoguerra, nominato direttore del Max-Planck-Institut für Physik und Astrophysik a Monaco, si impegnò nella ricostruzione dei centri di ricerca tedeschi ed europei. Le indagini iniziali di H. presero le mosse dalle difficoltà incontrate nel primo ventennio del Novecento dal modello meccanico dell’atomo nella costruzione della teoria atomica. In aperto dissenso con Bohr, H. si espresse per il rifiuto in campo microfisico di ogni approccio di tipo modellistico e per l’abbandono dei concetti classici di traiettoria e moto degli elettroni, in favore di una teoria che trattasse solo grandezze direttamente osservabili e misurabili, come le energie e le frequenze associate alla variazione dello stato dell’atomo. La memoria Über die quantentheoretische Umdeutung kinematischer und mechanischer Beziehungen pubblicata da H. nel 1925 sulla rivista Zeitschrift für Physik segnò, con l’introduzione del calcolo delle matrici per la misura dei fenomeni subatomici, l’atto di nascita della meccanica quantistica. Le teorie di H. culminarono nella formulazione, nel 1927, del principio di indeterminazione, che stabilendo l’impossibilità di misurare con esattezza simultaneamente la posizione e la velocità iniziali di una particella, e la conseguente necessità d’impiego in microfisica di previsioni di carattere statistico, aventi per oggetto non la comparsa di un evento, ma il grado di probabilità che esso abbia luogo, ha condotto a una profonda revisione critica dei concetti di causalità e misurabilità su cui si fondava l’impianto deterministico della fisica classica. H. mostrò sempre grande interesse per i problemi filosofici ed epistemologici della meccanica quantistica, ai quali dedicò contributi di notevole portata storico-filosofica, tra cui si segnalano: Wandlungen in den Grundlagen der Naturwissenschaft (1935; trad. it. Mutamenti nelle basi della scienza); Das Naturbild der heutigen Physik (1957; trad. it. Natura e fisica moderna); Physics and philosophy. The revolution in modern science (1958; trad. it. Fisica e filosofia. La rivoluzione nella scienza moderna).