BERGENGRUEN, Werner
Poeta e scrittore tedesco, nato a Riga il 16 settembre 1892.
La fama di B. che, inizialmente sotto l'influsso del misticismo russo, si va gradualmente accostando alle forme di un cattolicesimo caro ai romantici tedeschi, data dagli ultimi anni della seconda Guerra mondiale. Meglio che nelle poesie, pur soffuse da un sincero afflato religioso (Die Rose von Jericho, 1936), la sua notorietà è affidata ai romanzi e alle novelle, prevalentemente a sfondo storico. Può far meraviglia che i luoghi e i tempi e gli argomenti della sua narrativa siano tanto diversi: la Spagna (Der spanische Rosenstock, 1946) e l'Oriente (Die Sultansrose und andere Erzählungen, 1946), le terre polari (Pelageja, 1946) e quelle del sud (Roma e altre città italiane); leggende senza tempo e determinatissimi tempi storici; la preistoria, il medioevo e gli avvenimenti dei nostri giorni. Ma è certo che il B. sa trarre la sua forza di narratore proprio da questa varietà, riducendo con semplicità (e qualche volta con semplicismo) situazioni complesse negli elementi essenziali, congiungendo la storia con la leggenda, la realtà con la fantasia e soprattutto riuscendo a dare un significato di verità religiosa ad avvenimenti alle volte complicati e grandiosi, alle volte di natura delicata. Fra le altre opere del B. hanno avuto notevole risonanza: Das Brauthemd, 1926; Der Grosstyrann und das Gericht, 1935, e Am Himmel wie auf Erden, 1940.
Bibl.: R. Loesch, W. B., in Die neue Literatur, n. 4, 1939.