WEINGARTEN
L'abbazia benedettina di W. fu fondata originariamente come monastero di monache dalla famiglia dei Guelfi (Welfen) nel 920, poi fu affidata ai benedettini nel 1047, quando le religiose vennero trasferite a Altomünster. Nel 1053 il convento fu distrutto da un incendio, e allora dalla stessa famiglia fu dato ai monaci il suo castello situato sopra una collina poco distante. La nuova abbazia crebbe in grande splendore, quantunque risulti che nel sec. XV la disciplina monastica vi era in decadenza. Fu celebre la sua biblioteca ricca specialmente di manoscritti di trovatori. Molto dovette lottare per la propria indipendenza e per conservare i grandissimi privilegi che aveva ottenuti. Sotto il governo dell'abbate Sebastian Hyller (1697-1730) ebbero nuovo assestamento il convento e la chiesa. Questa racchiude le tombe dei Welfen e fu meta di pellegrinaggi per una reliquia del prezioso Sangue (parte di quello trovato a Mantova nell'804) donata nel 1090 all'abbazia da Giuditta figlia di Baldovino V conte di Fiandra e seconda moglie di Guelfo IV. Nel 1803 l'abbazia fu secolarizzata e nel 1806 passò in proprietà dello stato del Württemberg.
L'abbazia risale nel suo aspetto odierno al principio del sec. XVIII. Gli architetti principali ne furono il Frisoni e soprattutto Franz Beer. Questo diede il progetto geniale per il convento, dalla pianta simmetrica, eseguito però solo a metà. Con la chiesa, in cui si compenetra il sistema basilicale con quello centrale, s'inizia lo splendido sviluppo dell'architettura religiosa barocca della Germania meridionale. Autore della fine decorazione in stucco è Franz Schmuzer, i luminosi e chiari affreschi della vòlta sono del monachese G. D. Asam, i monumentali stalli del coro dello scultore J. A. Feichtmayr, l'organo (1731) di F. Gabler. Di data un po' più tarda è il bel pulpito rococò.
Bibl.: K. A. Busl. Die ehmalige Abtei W., Ravensburg 1890; A. Schlegel, Die Benediktiner Kirche zu Weingarten, Weingarten 1924.