Economista e uomo politico (Londra 1859 - Liphook, Hampshire, 1947). Socialista, partecipò alla fondazione della Fabian Society e, insieme con la moglie Beatrice Potter (Standish, Gloucester, 1856 - Liphook 1943), sviluppò una poliedrica attività in seno al movimento laburista inglese.
Insegnò (dal 1913) nella London school of economics, cui diede grande impulso. Membro dell'esecutivo del Labour Party (1915-25), deputato (1922), presidente del Board of trade (1924), ministro delle Colonie (1929), nobilitato ed entrato a far parte della Camera dei lord, passò all'opposizione quando J. R. MacDonald formò il gabinetto di unione nazionale (1931). Si oppose, per ragioni di metodo, ad A. Marshall, e influì notevolmente, con i suoi studi sulla Poor law e le condizioni delle classi subalterne nell'Inghilterra del Settecento, sugli storici inglesi della rivoluzione industriale. La critica di W. al capitalismo si fonda comunque non tanto su premesse di tipo marxista, quanto sull'adesione alle tesi dell'evoluzionismo contemporaneo, applicate al sociale. La maggiore efficienza del sistema produttivo, con la proprietà pubblica di alcune industrie fondamentali e la diffusione generalizzata della contrattazione sindacale, contrassegnerebbe l'organizzazione della società ispirata ai nuovi principi socialisti.
Tra le numerose opere, quasi tutte scritte in collaborazione con la moglie: The history of Trade-Unionism (1894; trad. it. 1913); Industrial democracy (1897; trad. it. 1912); English local government (10 voll., 1906-29); Soviet communism: a new civilization? (2 voll., 1935; trad. it. 1950).