ALLSTON, Washington
Pittore e poeta americano, nato a Waccanrard, nella Carolina del sud, nel 1779, morto a Cambridge nel 1843. Compagno di scuola del Malbone, si recò con lui in Inghilterra, a Londra, e, prima di ritornare in America, passò quattro anni anche a Roma, studiando con particolare amore Raffaello e Michelangiolo. Ebbe consuetudine d'amicizia con Thorwaldsen e con Washington Irving; da Coleridge e da Lowell fu giudicato uno spirito raro; e nell'arte americana tenne realmente, al tempo suo, un primato senza contrasti, esercitando intorno a sé una vasta influenza. Ma questa fu dovuta più al fascino della sua amabile personalità che non al valore intrinseco della sua opera. Come poeta non riuscì infatti a crear nulla di vivo: i Sylphs of the Seasons (1813) sono soltanto una ingegnosa ripresa del vecchio motivo della disputa delle stagioni, caro alla poesia descrittiva del sec. XVIII; il romanzo Monaldi (1843), di argomento italiano, è scialbo e non scevro di convenzionalità; e le Lectures on art, conferenze d'estetica pubblicate dal Lana dopo la sua morte (1850), non offrono se non una nuova elaborazione di idee già famigliari al romanticismo inglese. E anche la sua opera di pittore è stata di poco rilievo. Essa fu ammirata, ai suoi tempi, per la vivezza del colore; ma oggi appare ispirata più spesso a intendimenti letterarî che pittorici; ed è anche molto scarsa. L'A. componeva lentissimamente: così lentamente che La festa di Belshazar, incominciata 20 anni prima, era ancora incompiuta quando morì. E il meglio che egli lasciò, è rappresentato, in poesia, da brevi liriche gentili e garbate, e in pittura da piccoli ritratti e quadretti ora sparsi per le pinacoteche d'America: ricordiamo, per es., fra questi ultimi la graziosa Beatrice di ispirazione dantesca.
Bibl.: J. B. Flagg, Life and Letters of W. A., New York 1892.