WARGANGUS (vare-gangus, uomo che cammina sotto la protezione altrui)
Termine medievale germanico designante lo straniero. Ebbe poca diffusione in Europa: in Italia lo s'incontra solo quattro volte: nel c. 367 dell'Editto di Rotari (anno 643), in un placito romano dell'813, nell'atto di divisione del ducato beneventano tra Radelgiso e Siginulfo (849?) e in una carta salernitana del 992; nelle fonti franche solamente due volte, nell'808 e nel 1069, e ve ne sono pochi esempî in quelle anglosassoni. Ma, come si è dimostrato di recente, modificato nella forma e nella sostanza, entrò, molti secoli dopo la sua prima comparsa, anche nell'uso popolare. Nelle fonti di Pisa, dal sec. XI al XIV, s'incontra infatti, per designare beni imperiali e beni comunali, la parola guarigangum, che, seguendo il Du Cange, si era dapprima ritenuta equivalente ad acquedotto, facendola erratamente derivare da wassergang. Per spiegare tale trasformazione del significato del termine wargangus si è fatto ricorso al c. 367 dell'Editto di Rotari, che sancisce che i beni dello straniero, morto senza discendenza legittima, vengano ereditati dal re e all'ipotesi che i guariganghi di Pisa siano state terre fiscali concesse in godimento a colonie di stranieri.
Bibl.: G. Volpe, Studi sulle istituzioni comunali a Pisa, Pisa 1902, pp. 111-113; C. Giardina, Il capitolo 367 dell'editto di Rotari, in Rivista di storia del diritto italiano, VII (1934); id., Le Guariganga, in Atti della R. Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo, XVIII (1934).