WANG CHING-WEI
CHING-WEI Uomo politico cinese, nato nel 1881 a Pan Fu, morto a Tōkyō il 12 novembre 1944. Si laureò in legge all'università di Tōkyō. Ardente rivoluzionario, fu condannato diverse volte sotto l'Impero. Ebbe poi importanti cariche nei varî governi repubblicani. Presidente del Comitato esecutivo del Kuomintang fino al dicembre 1927, nel 1930 venne espulso dal partito; riammessovi nel 1931, divenne presidente dello Yuan esecutivo. Agli inizî dell'offensiva giapponese in Manciuria, Wang, che rappresentava l'ala sinistra del Kuomintang (e quindi era avversario politico di Ch'ang Kai-shek e di Soong) si dichiarò per la resistenza ad oltranza contro i Nipponici. In seguito, però, mutò atteggiamento e, fuggito in aeroplano da Ch'ung K'ing, ove era stata trasferita la capitale nazionalista, costituì a Nanchino un governo "nazionale cinese" con la collaborazione del Giappone. Nel corso del conflitto, Wang invitò più volte il governo di Ch'ung K'ing a intavolare trattative di pace col Giappone ma sempre senza risultato. Nel 1943 si recò a Tōkyō per curarsi, ma la morte lo colse.